Parigi 2024, Ceccon "fascista, io non dimentico": ossessione a sinistra, chi la spara grossa
Hanno aspettato che Thomas Ceccon vincesse l'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 per rilanciare una polemica a scoppio ritardato, che sa tanto di ossessione e strumentalizzazione. La tesi è: il campione del nuoto azzurro avrebbe simpatie fasciste.
La polemica, va detto, è vecchia di un anno: nell'estate del 2023 l'atleta veneto era stato pesantemente criticato per aver pubblicato una storia sul suo profilo Instagram corredata dalle parole "boia chi molla". Il riferimento era all'allenamento quotidiano, un inno alla determinazione e alla perseveranza. Parole però interpretate da molti come un ammiccamento fascista. Tanto che lo stesso Ceccon è stato poi costretto a difendersi e a scusarsi, spiegando di non conoscere l'origine del motto, la cui origine sarebbe molto antica ma che fu adottato sia dai repubblichini sia dai militanti dell'estrema destra durante i cosiddetti "Moti di Reggio" guidato dal missino Ciccio Franco.
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Dettagli secondari, perché la condanna di certo sinistra verso Ceccon appare oggi ancora valida, se non sempiterna. Il merito, se così si può dire, è di Luca Paladini, consigliere regione in Lombardia dal 2023 e soprattutto fondatore de I Sentinelli. "Sono contento per l'oro di Ceccon? Sì, certo - scrive Paladini su Facebook -. Poi ho questo brutto vizio di far fatica a scordarmi le cose. Tipo quando solo l'anno scorso scrisse in una storia su instagram 'boia chi molla'. Fece passare 24 ore. Cancellò il tutto dicendo di non sapere l'origine di quel motto. Chissà che da campione olimpico si ricordi o studi che se è un uomo libero è per merito di chi ha sconfitto quei boia in camicia nera".
I commenti sui social, va detto, sono quasi tutti in difesa di Ceccon e contro una certa sinistra dalla memoria lunga, forse, ma mai quanto la sua passione per la caccia alle streghe.