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Parigi 2024, la pugile trans algerina Khelif contro l'azzurra Carini: l'ira di Salvini

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Scoppia un nuovo caso politico alle Olimpiadi di Parigi 2024. "Pugile trans dell'Algeria, bandito dai mondiali di boxe, può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini", scrive il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sui social, denunciando "uno schiaffo all'etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi",

Il riferimento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è all'algerina Imane Khelif, che giovedì salirà sul ring all'esordio nella categoria Welter contro l'azzurra Carini. "Basta con le follie dell'ideologia 'woke'", è il duro commento di Salvini che ricorda come "un'atleta messicana che l'aveva affrontata ha dichiarato 'i suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini'".

 

 

Quello dell'algerina non è il solo caso a Parigi. Oltre alla Khelif, anche la taiwanese Lin Yu-ting era stata esclusa dai Mondiali di boxe, poiché come l'algerina non aveva superato il 'gender test'. Entrambe, però, sono state ammesse al torneo olimpico di pugilato femminile: per loro sono i secondi giochi, avevano già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021.

Il portavoce del Cio, Mark Adams, ha detto alla stampa che non avrebbe commentato casi individuali e si è limitato ad affermare che ogni atleta iscritta alle competizioni femminili rispetta i requisiti richiesti. L'approccio del Cio è differente rispetto a quello che caratterizza i Mondiali di pugilato, che si svolgono sotto l'egida dell'International Boxing Association, che non è riconosciuta dal Cio. Lin ha vinto il bronzo iridato nel 2023 ma è stata successivamente squalificata, mentre Khelif è stata fermata per livelli troppo alti di testosterone all'evento di Nuova Delhi. Sui social, in tanti hanno chiesto al Coni e alla stessa Carini di dare un segnale forte e ritirarsi dalla competizione.

 

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