Parigi 2024, il "miracolo" di Jannik Sinner: anche se non è alle Olimpiadi...
Questo pezzo, a guardar bene, ha una straordinaria doppia funzione. Da una parte serve per elencare alcuni dei risultati tennistici di ieri, dall’altra è utile per rendere omaggio a uno dei più grandi giocatori di sempre (e il più grande sulla “rossa” di cui sopra), ovvero Rafa Nadal. In realtà serve anche a dire una terza cosa, ma la lasciamo in fondo. Precedenza alla cronaca: Vavassori-Errani sono ai quarti del doppio misto dopo aver battuto 6-3 6-2 i russi Medvedev-Andreeva.
Darderi-Musetti sono stati eliminati dai cileni Jarry-Tabilo al super tie-break. Arnaldi ha perso 3-6 6-2 6-2 contro il tedesco Koepfer. Errani-Paolini hanno vinto 6-2 6-3 contro Routliffe-Sun e volano agli ottavi. Sempre Paolini ha battuto la polacca Linette 6-4 6-1 e si è qualificata agli ottavi. Vavassori, invece, è tornato a casa dopo un’onorevole sconfitta contro quella iena di Ruud. Ah, oggi Musetti sfida l’argentino Navone per un posto negli ottavi. Stop.
E venaimo a Nadal. Ieri è andata in scena la sfida n°60 tra Rafa e Djokovic. È stata una delle più sbilanciate e non poteva essere altrimenti. Djokovic ha dominato il primo set (6-1) e si è dovuto spremere un filo di più nel secondo (6-4), mala differenza è stata notevole. Al termine della partita lo spagnolo si è un filo incazzato: «Quando smetterò ve lo farò sapere, non chiedetemelo più». Noi ci limitiamo a dirgli grazie. A lui e agli altri tre, e quindi Nole (fenomeno), Federer (leggenda), Murrey (anche lui a un passo dal ritiro). Ci avete fatto divertire ragazzi.
Anna Kalinskaya e Sinner, la maledizione continua: atroce beffa per la russa a Washington
E veniamo al gran finale (si fa per dire). Il babbo di Flavio Cobolli ieri ha pubblicato un post. Ha scritto così: «Sinner si è cancellato dopo il 20 luglio, a quel punto al suo posto può entrare solo un giocatore onsite e non il giocatore che lo segue in classifica». E ancora: «Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato; ne’ tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni». E infine: «Al ritorno da Umago Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene. “Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo Atp in cambio della partecipazione alle olimpiadi?”. Attenzione, non vincere le olimpiadi ma partecipare! Beh, questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti». Siamo di fronte all’ennesimo miracolo di Sinner: riesce ogni giorno a far parlare di sé anche se lui non parla mai di nessuno. Del resto non si diventa numero 1 per caso.
"Non è giusto, che regole sono?". Ritiro di Sinner, Djokovic sbotta: un caso a Parigi