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Jannik Sinner, la fragilità del numero 1: rumors, cosa sta succedendo al campione

Leonardo Iannacci
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Parigi addio. Alle cinque di un pomeriggio di mezza estate, Jannik Sinner che si è detto «triste e arrabbiato» ha dato l’annuncio che nessuno avrebbe voluto udire: il n.1 del mondo non sarà presente alle Olimpiadi che, domani sera, apriranno le danze con una suggestiva cerimonia d’apertura sulla Senna. Lunedì il ragazzo aveva annunciato uno strano rinvio della sua partenza perla metropoli francese dovuto a un febbrone sopravvenuto durante gli ultimi giorni di allenamento a Montecarlo. Di ieri la notizia choc per i Giochi che perdono un asso di briscola: una tonsillite che lo ha colpito debilitandone il fisico ha consigliato a Sinner di rinunciare ai Giochi. Appuntamento che, insieme a Wimbledon, agli US Open e alle Finals di Torino, facevano parte degli obiettivi del 2024.

Il campione di Sesto Pusteria è stato visitato lunedì sera dai medici, una seconda volta martedì e infine ieri: invece che migliorare la patologia alla gola (niente Covid) è peggiorata, convincendo Sinner a saltare la seconda Olimpiade consecutiva dopo quella di Tokyo del 2021. All’epoca la rinuncia fu consigliata a Jannik da Riccardo Piatti per preparare meglio gli US Open, decisione che sollevò una nuvola di maligne polemiche poi sopite dalle grandi vittorie ottenute dal tennista azzurro: tornei 1000, Coppa Davis, l’Open d’Australia e il raggiungimento del numero 1 nel ranking Atp.

 

PROBLEMI
Questa seconda defezione, dolorosa e come detto inaspettata, getta inevitabili dubbi sullo stato fisico del ragazzo dopo i problemi all’anca che gli hanno fatto saltare gli Internazionali di Roma e il malessere che lo ha colto durante i quarti di Wimbledon. Jannik ha spiegato così la decisione, come d’abitudine, sui social: «Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi di Parigi. Dopo una buona settimana di allenamento ho cominciato a non sentirmi bene. Ho trascorso un paio di giorni a riposo e il medico ha riscontrato una tonsillite; mi ha fortemente sconsigliato di giocare. Perdermi le Olimpiadi è una grandissima delusione. Non vedevo l’ora di avere l'onore di rappresentare il mio paese.

Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia». Così forte, così fragile. Negli ultimi due anni Sinner ha vinto molto ma ha patito una serie infinita di guai fisici, spesso l’uno diverso dall’altro, quasi fosse vittima di un malocchio. Li ricordiamo: nel 2022, nel quarto turno di Indian Wells si ritiró contro Kyrgios per un malessere. A Miami accusò vesciche ai piedi mentre stava giocando contro Cerundolo.

 

PATOLOGIA
A Roma, un mese dopo, ecco il primo dolore all’anca destra. Al Roland Garros 2022 guai al ginocchio portarono a un ko contro Rublev. Ad Amburgo si ritirò per una caviglia dolente. Ad Astana e a Sofia si arrese in semifinale per guai a un piede mentre nel primo turno di Parigi Bercy mollò contro Huesler per fastidi alla mano sinistra, patologia che lo portò a saltare l’intera Coppa Davis a Bologna. Nel 2023, ad Adelaide, nuovo allarme per l’anca destra e ritiro nei quarti contro Korda. A Madrid 2024 addio al torneo per una recidiva dell’anca dolorante che lo ha tenuto fermo per un mese. Nei recenti quarti di Wimbledon l’improvviso giramento di testa in mondovisione, causato da un virus, lo limitò durante il ko subito da Medvedev nei quarti.

A meno di 48 ore dall’inizio del torneo olimpico che si disputerà sulla terra rossa del Roland Garros, l’annuncio choc ha gettato costernazione nella spedizione azzurra. Oltre ad essere il favorito per l’oro in singolare (Alcaraz e lo stesso Djokovic stanno gongolando perla sua assenza), Sinner avrebbe dovuto partecipare anche al doppio insieme a Lorenzo Musetti (entra Darderi?) mentre era sfumata nelle ultime ore la suggestiva idea di una terza presenza di Sinner nel misto insieme a Jasmine Paolini. Ora si dovranno mischiare nuovamente le carte nella squadra azzurra: Musetti diventa la punta di diamante e Vavassori dovrebbe prendere il posto di Sinner. Che mancherà a tutti. Non solo ai Carota Boys o a noi italiani.

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