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Jannik Sinner salta Parigi 2024, rumors dal Coni: "Eravamo convinti che partecipasse"

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Cè qualcosa che non torna nell'annuncio di Jannik Sinner, che sarà costretto a saltare le Olimpiadi di Parigi 2024 perché fermato da una tonsillite. Nei giorni scorsi, il tennista italiano numero 1 al mondo aveva la febbre, ma dopo aver scongiurato l'eventualità del Covid tutto sembrava pronto per la sua partenza in extremis per la Francia, che sarebbe dovuta avvenire oggi, ultimo giorno utile per non venire escluso d'ufficio e sostituito, in singolare e in doppio, da un altro azzurro già presente nella spedizione olimpica.

Mercoledì, nel tardo pomeriggio, ecco la doccia gelata. Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi parla di "grandissimo dispiacere, in particolare per il ragazzo che ci teneva tanto e per i tantissimi sportivi italiani che aspettavano di vederlo in campo". La beffa dei Giochi si aggiunge agli ultimi, pesanti contrattempi che hanno frenato l'ascesa dell'altoatesino: "Purtroppo, riviviamo il dramma che abbiamo conosciuto agli Internazionali. Auguro a Jannik di rimettersi al più presto, sono convinto che lo vedremo al meglio delle forze agli Us Open, un torneo che tutti gli italiani potranno vedere integralmente e gratuitamente in chiaro".

La questione-Sinner però rischia di diventare un caso di politica sportiva. Mentre i complottisti si scatenano accusando del malanno occorso a Jannik la fidanzata russa Anna Kalinskaya, le cui foto in bikini dalla Costa Smeralda hanno imperversato sui social regalando l'immagine di un Sinner "deconcentrato" e travolto dall'amore proprio dopo il ko con Medvedev a Wimbledon (e poco prima, altra beffa, della febbre da tonsille), è destinato a far rumore lo "stupore" del Coni di cui parla un retroscena di Repubblica. Si legge: "Tensione all’interno di Casa Italia: soltanto pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale alla Fitp, come al Coni, nessuno sapeva della decisione. C’era qualche paura, più che sospetto, visto che da 36 ore si erano quasi interrotte le comunicazioni con l’entourage dell’altoatesino ma alcuni segnali che arrivavano dal gruppo tecnico del numero uno al mondo rendevano quasi certa la sua partecipazione". Utile ricordare come i rapporti tra Binaghi e il presidente del Coni Giovanni Malagò siano ai minimi termini da tempo. E questo sfortunato imprevisto non aiuterà a rasserenare il clima.

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