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Parigi 2024, Soia Raffaeli? La Formica atomica è un film mai visto: la sua clamorosa storia

Claudio Savelli
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Se scegli di diventare una ginnasta, sei obbligata a crescere in fretta. Devi sfidare il tempo, oltre che te stessa e le tue avversarie. Devi fare tutto alla svelta se vuoi lasciare un segno nella storia. Sofia Raffaeli ci è riuscita prima di compiere vent’anni. Sbarca a Parigi (-2 alla cerimonia di apertura presso la “TranSenna”) nelle vesti di regina della ginnastica ritmica italiana e... mondiale. Siamo un Paese per vecchi capace di proporre al mondo giovani di straordinario talento. Sarebbe ora di accorgersene.

E allora accorgiamoci di Sofia Raffaeli prima lei che ci costringa a farlo. Ha già riscritto la storia della ginnastica ritmica italiana, le manca la medaglia olimpica- a Tokyo non c’era e quella di Parigi sarà la sua prima rassegna a cinque cerchi - ma è un dettaglio. È veramente un dettaglio per Sofia, già campionessa mondiale all-around (ovvero la somma dei punteggi di due esercizi, uno su un singolo attrezzo e l’altro misto) nel 2022 e vicecampionessa nel 2023. Il titolo di due anni fa è storico e prima di lei era impensabile per il nostro movimento: Sofia infatti è la prima azzurra nella storia a vincere un oro individuale ai campionati nel mondo in questa meravigliosa disciplina. È stato il punto di arrivo di un percorso folgorante a livello juniores. Ma è anche il punto di partenza da cui ha preso slancio per provare ad aggiornare la storia ancora una volta.

 

 

Sofia Raffaeli ha incantato il mondo della ginnastica fin da bambina. Aveva quattro anni quando si avvicinò alla ginnastica per la prima volta. Scelse l’artistica e la praticò per tre anni, prima di sperimentare coreografie con un nastro e una palla che le avevano regalato le amiche al compleanno. Se ne innamorò, così passò alla ginnastica ritmica dove la musica incide di più e Sofia sente di poter fare la differenza. La trasformerà infatti in una caratteristica particolare dei suoi esercizi. Ai campionati del mondo dello scorso anno, in uno sport dominato dalla musica classica, si è esibita con coreografie ispirate ai film di Alfred Hitchcock, alle battaglie contro il cancro e ai successi di Frank Sinatra. Un simile approccio è rivoluzionario e per nulla scontato in un mondo tradizionalista come la ginnastica. Per Raffaeli diventa una specie di missione: elevare la ginnastica ritmica a nuove vette, rendendola sempre meno un puro esercizio tecnico e sempre più un’espressione artistica.

Nel 2019 si metteva al collo la medaglia d’argento ai campionati mondiali juniores nelle specialità della fune e delle clavette e un altro argento nella gara a squadre. L’anno seguente, condizionato dalla pandemia, se lo prende per prepararsi al salto nei senior. Alla prima stagione con i grandi, il 2021, Raffaeli conquista 19 medaglie in campo internazionale tra meeting vari, coppa del mondo e mondiali. In questi ultimi ottiene un riconoscimento forse ancor più rilevante di una medaglia: la giuria impegnata nella rassegna iridata giapponese riconosce all’azzurra un nuovo movimento, il “Raffaeli”, e aggiorna il codice dei punteggi.

L’ascesa è costante. Nel 2022 si consacra con quattro podi agli Europei, sei storiche medaglie ai Mondiali e la qualificazione Olimpica assicurata dall’oro nel concorso generale. Nel 2023 si mette al collo tre argenti mondiali nel concorso generale, al cerchio e alla palla. A inizio anno agli Europei di Budapest si aggiudica due medaglie d’argento (concorso generale e nastro) e l’oro alla palla più una lunga serie di podi nelle varie tappe di Coppa del Mondo.

Sofia viene considerata una star anche perché, diversamente da molte atlete, è brava in ogni specialità della ginnastica ritmica. E torna comodo considerando che alle Olimpiadi vengono considerati tutti e quattro gli attrezzi (cerchio, palla, clavette e nastri). Le compagne della Società Ginnastica Fabriano, vicina a Chiaravalle, sua città natale in provincia di Ancona, decidono di soprannominarla “Formica Atomica” perché minuta ma esplosiva, caratteristica che la contraddistingue rispetto a molte coetanee. Ne ha fatto un punto di forza la sua storica allenatrice, Julieta Cantaluppi, sette volte campionessa nazionale e uno dei suoi idoli, che però da quest’anno ha passato l’incarico a Claudia Mancinelli, all’opera in questi mesi di avvicinamento soprattutto nella parte emotiva e psicologica di una atleta all’esordio ai Giochi.

Le date sono segnate sul calendario da un pezzo: dall’8 al 10 agosto, presso la magnifica Porte de la Chapelle Arena di Parigi, si terranno prima le gare individuali poi quelle a squadre. Le antagoniste principali della Raffaeli saranno la tedesca Darja Varfolomeev e la bulgara Stiliana Nikolova, ma questo ci interessa poco. Noi avremo occhi solo per Sofia e, consiglio, siano occhi disinteressati al risultato finale. Abbiamo la fortuna di avere Raffaeli come atleta italiana, una rivoluzionaria della ginnastica ritmica, e dovremmo guardarla semplicemente per esserne orgogliosi.

 

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