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Boris Becker stronca Sinner: "Il suo problema è evidente"

Roberto Tortora
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Lo chiamavano Bum Bum per l'esplosività del servizio e l'abilità nel serve-and-volley, è stato il più giovane vincitore nella storia del Torneo di Wimbledon maschile, avendolo vinto per la prima volta a 17 anni e tutt’ora mantiene il record. È stato numero uno al mondo nel 1991. Una volta appesa la racchetta al chiodo, è diventato allenatore e ha guidato Djokovic prima e Holger Rune poi, fino a febbraio di quest’anno. Stiamo parlando, ovviamente, di Boris Becker, 49 tornei vinti per uno dei più forti tennisti di sempre sulle superfici rapide. 

Il tedesco dice la sua su Jannik Sinner, analizzando la rivalità che c'è e ci sarà nei prossimi anni con un altro giovane talento del tennis mondiale: il 21enne spagnolo Carlos Alcaraz. Non c’è dubbio che siano loro i due astri nascenti, anzi già abbondantemente nati, del tennis moderno. Becker analizza i due campioncini nei loro rispettivi stili di gioco: "Nell’ultimo anno Sinner ha fatto grandi progressi che gli hanno permesso di vincere uno Slam e di salire in testa alla classifica mondiale, ma credo che sia evidente il problema nella gestione del quinto set".

 

 

 

Le parole di Becker pungolano il 23enne altoatesino, primo nel ranking Atp dal 10 giugno scorso. Il 56enne ex campione ha spiegato meglio il suo pensiero: "Quando un avversario lo porta al quinto set, può avere questa convinzione: più riesco ad allungare la partita e più le mie chance contro Jannik aumentano. Il ragionamento è completamente diverso con Alcaraz perché, non perdendo mai al quinto, ha un riflesso mentale opposto rispetto al caso di Sinner. Dovrà lavorare per migliorare il rendimento nella frazione decisiva, soprattutto per lottare contro lo spagnolo nei Major".

 

 

 

Prossimo appuntamento per vedere entrambi in campo sarà a Parigi per i Giochi Olimpici, i bookmakers danno ancora come favorito Sinner, nonostante l’ultimo periodo fatto di alti e bassi e un Alcaraz capace di trionfare sia a Parigi sia a Londra. Ne vedremo delle belle.

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