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Alvaro Morata sovranista, "Gibilterra è spagnola!": che schiaffo agli inglesi

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Ormai del Milan e fresco vincitore dell’Europeo di calcio, Alvaro Morata è l’uomo al centro delle scene sportive degli ultimi giorni. Dopo aver risposto male a un tifoso su Instagram cancellando poi il post (“Mi volevate cacciare dall’Atlético e ora mi volete tenere?”), ora la punta ex Juve si è fatta notare anche per un messaggio politico delle ultime ore con un “Gibilterra è spagnola!”. E non il primo della Roma ad averlo fatto, qualche giorno prima della finale contro l’Inghilterra lo aveva anche intonato Carvajal nello spogliatoio, il tutto dopo la semifinale vinta contro la Francia.

Morata lo ha proposto cantando con Rodri ed è pure nato il siparietto. “È spagnola, Gibilterra è spagnola!", ha intonato il calciatore del Manchester City, simpaticamente rimproverato dall’ex Juve: "Guarda che giochi in Inghilterra, amico". Risposta: "Non mi interessa”. Il motto con al centro la striscia di terra che separa l’Europa dall’Africa riguarda una disputa politica del passato. Gibilterra è una ex colona britannica, ma nonostante abbia un proprio governo e goda di autonomia decisionale e legislativa, resta vincolata al Regno Unito in settori di politica estera e relazioni esterne,  tanto che ogni forma di negoziazione diplomatica è condotta da membri del ministero degli Esteri d’Oltremanica. 

Le trattative, a Gibilterra, si sviluppano nel rispetto della volontà dei cittadini, che nel 2002 votarono “no” a una sovranità condivisa fra Inghilterra e Spagna. Per Morata e Carvajal, Gibilterra è della Spagna, e i due lo hanno ripetuto al termine della vittoria dell’Europeo contro l’Inghilterra. Il terzino del Real lo ha fatto anche durante le celebrazioni, quando il bus a Madrid è passato in mezzo a una folla di gente.

 

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