Pantani, riaperto il caso: Giro d'Italia 1999, cosa trapela dalla Procura
Riaperto il caso di Marco Pantani legato al Giro di Italia del 1999: a deciderlo la Procura di Trento. Si ricomincia così con le indagini. Secondo quanto appreso dall'Ansa, il nuovo fascicolo, affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera, riguarderebbe l'ipotesi, come è emerso anche dalle audizioni in Commissione Antimafia, di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava ad evitare la vittoria del "pirata" nella classifica finale. Il primo a parlare della vicenda fu Renato Vallanzasca. Proprio lui, che è in condizioni di salute precarie, ieri è stato sentito come persona informata sui fatti, nel carcere di Bollate, ma pare non sia stato in grado di rispondere alle domande.
Il caso era emerso anche nelle audizioni in Commissione Antimafia sulle presunte anomalie legate all’esclusione, 25 anni fa, del ciclista dal Giro. L’ipotesi, contenuta nella relazione della Commissione, è che la Camorra abbia scommesso miliardi sulla sconfitta di Pantani, intervenendo per evitare che il pirata portasse la maglia rosa fino a Milano. Per questo Pantani, che stava dominando la corsa rosa, sarebbe stato controllato prima della tappa di Madonna di Campiglio, quando i risultati degli esami antidoping sul sangue prelevatogli di primo mattino, mostrarono un valore di ematocrito di 52, oltre il limite consentito che è di 50. Quel test portò alla squalifica del campione romagnolo e quel giorno, probabilmente, cominciò il suo declino. L'indagine è a modello 44, ossia senza titolo di reato e senza indagati.
Pantani è morto la mattina del 14 febbraio 2004 in una stanza dell’hotel Le Rose di Rimini. Il suo decesso, stando alle varie perizie, è avvenuto tra le 11,15 e le 12,45 di quel giorno e sarebbe stato provocato da un mix di farmaci antidepressivi e cocaina, come accertato fin dalla prima indagine e poi confermato anche dalla seconda. Secondo la famiglia del Pirata, ci sarebbe stato qualcun altro con lui quella mattina, nella stanza 5D dell’hotel Le Rose. Il loro sospetto più grande, inoltre, è che chi era con lui non abbia fatto nulla per soccorrere Marco quando ha preso la cocaina e i farmaci antidepressivi e poi si è sentito male.