Paolo Bertolucci, la sentenza: "Ecco perché Jannik Sinner ha perso"
La sconfitta contro Daniil Medvedev a Wimbledon? Per Paolo Bertolucci, Jannik Sinner l’ha persa tatticamente, nonostante l’Italia del tennis stia vivendo comunque un grande momento all’All England Club per la semifinale ottenuta da Lorenzo Musetti (battendo ai quarti l’americano Taylor Fritz) e da Jasmine Paolini, impegnata oggi pomeriggio alle 14.30, giovedì 11 luglio, contro la croata Donna Vekic. ”Il tormento e l’estasi — ha scritto Bertolucci nel suo editoriale su La Gazzetta dello Sport —. Il pomeriggio di Wimbledon ci aveva lasciato con l'amaro in bocca per Sinner e ci ha svoltato la serata con la partita perfetta di Jasmine Paolini che ottiene una semifinale storica sul tempo dell’erba. A Jannik sono arrivati i complimenti di Sinner che ha trovato nella vittoria della connazionale un piccolo motivo di conforto dopo la sconfitta”.
E ancora: “I Big Three (Sinner, Djokovic, Alcaraz, ndr) hanno fornito per anni una visione distorta dello sport, facendo credere che si potesse vincere sempre e comunque — ha aggiunto Bertolucci —. Non è così, la sconfitta contro il numero 5 al mondo ed ex numero uno è una cosa normale. È vero poi che a Wimbledon non abbiamo mai visto la versione esplosiva di Jannik, ovvero quella dei primi quattro mesi della stagione: lo stop contro Medvedev ha una motivazione tattica, il russo si è avvicinato di più alla riga di fondo per dettare lo scambio anziché subirlo e servivano magari maggiori variazioni che Jannik ha invece utilizzato raramente".
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Sempre Bertolucci, quindi ha risposto su X ai chi, esageratamente, ha criticato Musetti e Sinner: “Sarebbe auspicabile capire che nello sport anche ai migliori capita di perdere — la sua risposta —. Se i quarti di uno slam sono una delusione guardate altrove. Per alcuni Sinner “è stato bollato a soli 22 anni come eterno incompiuto — ha aggiunto l’ex tennista —. Lorenzo Musetti trova nella campagna erbivora la rampa di lancio per evidenziare le enormi qualità tecniche in suo possesso“. Sui risultati del movimento italiano che quest’anno, tra Sinner e Paolini, sono stati raggiunti diversi obiettivi: “Le semifinali Slam sono diventate una piacevolissima abitudine. E non è un sogno!”.
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