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Viktor Osimhen agita Antonio Conte: Napoli, una strana questione di soldi

Pasquale Guarro
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A Napoli decide tutto Antonio Conte, l’allenatore salentino può mettere bocca su ogni argomento e opporsi a qualsiasi cessione, eccetto una: quella di Victor Osimhen. Il nigeriano è forte di un patto stretto con De Laurentiis un anno fa, quando al rinnovo, nel suo contratto, è stata inserita una clausola rescissoria. Conte ha capito e accettato un ruolo passivo all’interno di questa vicenda, ma fino a un certo punto. O comunque entro certi tempi. Sì, perché un conto è accettare che Osimhen debba e voglia andare via, altro conto, invece, sarebbe trovarsi a dover accettare tempistiche e modalità di addio dettate dallo stesso centravanti secondo le proprie esigenze e secondo le dinamiche di un mercato che per adesso è bloccato, almeno per quanto riguarda le operazioni legate ai centravanti, fatta eccezione per Mbappé.

In parole povere, se Osimhen ha un’offerta o una trattativa in ballo, va benissimo. Se invece pensa di potersi muovere anche a fine agosto, allora ad Antonio Conte inizia ad andare un po’ meno bene, considerando che il Napoli si ritroverebbe a dover poi sostituire il nigeriano e che in linea di massima avrebbe intenzione di farlo ingaggiando Romelu Lukaku, uno di quei calciatori che richiede un gran lavoro fisico e un lungo rodaggio prima che si possano vedere i primi frutti. E qui si giunge alla brutale sintesi: la mancata partenza di Osimhen blocca l’arrivo di Lukaku e questa situazione potrebbe iniziare a infastidire Conte.

 

 

Anche Lukaku inizia a pressare, il belga freme per sbarcare in Campania e un suo like al post del Napoli che annuncia Spinazzola lascia ben intendere l’attuale stato d’animo dell’ex Inter e Roma. Una sponda potrebbe arrivare da Parigi, il Psg deve sostituire il partente Mbappé ma prima intende liberare ancora una casella li davanti e sembra che l’interesse dell’Atletico Madrid per Kolo Muani possa trasformarsi in qualcosa di molto concreto. Ma quello del centravanti è un problema condiviso, visto che molti club si trovano un po’ nella stessa situazione del Napoli. L’Inter, per esempio, vive un caso analogo con Marko Arnautovic. L’austriaco ha deluso moltissimo nel corso della scorsa stagione e i nerazzurri sognerebbero di poterlo sostituire con Gudmundsson, profilo ritenuto più adeguato alle esigenze manifestate da Simone Inzaghi. Peccato che però proprio Arnautovic abbia già lasciato intendere di non essere intenzionato a trovarsi una nuova sistemazione, bloccando il mercato nerazzurro lì davanti. A pochi chilometri di distanza da Milano c’è Torino, sponda Juventus, anche lì stesso problema: Milik non rientra più nei piani del club bianconero e se Giuntoli riuscisse a venderlo, probabilmente richiamerebbe Alvaro Morata. Per non parlare di Federico Chiesa, altro attaccante in uscita dalla Juventus.

Soffermandoci su Morata, invece, si fa in fretta a chiamare in causa un altro club alla ricerca dell’attaccante: il Milan del nuovo corso targato Fonseca e Ibrahimovic. In questo caso non c’è nessun tappo ad ostacolare l’operazione, il Milan lì davanti ha addirittura due caselle da riempire, ma Morata ha chiesto un po’ di tempo. Il calciatore spagnolo chiarirà ogni decisione in merito al proprio futuro solo alla fine degli Europei, anche se tra lui e i rossoneri pare esserci un principio di accordo sulla base di un contratto quadriennale. L’altra punta sulla bocca di tutti è Joshua Zirkzee, che a detta di Ibra per il Milan rappresenta già il passato, ma a quanto pare potrebbe presto rappresentare il presente e il futuro del Manchester United. Adesso sembra tutto bloccato ma alla prima mossa si innescherà il solito domino. Ah, Conte nel frattempo avrà pazienza?

 

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