Cerca
Logo
Cerca
+

Euro 2024, Francia ed Mbappé fatti a pezzi: in queste foto una brutale umiliazione

Mauro Zanon
  • a
  • a
  • a

No pasarán”, titolava martedì mattina L’Équipe in prima pagina, con la foto della difesa della nazionale francese, la linea Maginot di Didier Deschamps, che in questa edizione degli Europei di calcio non aveva permesso a nessuna squadra avversaria di segnare. Il messaggio provocatorio del principale quotidiano sportivo francese, slogan antifascista per antonomasia, ma anche titolo di una canzone anti Rassemblement national incisa pochi giorni fa da un gruppo di rapper delle banlieue, era rivolto alla Spagna di Luis de la Fuente, avversaria dei Bleus nella gara di martedì sera valida per un posto in finale a Berlino. Il risultato? «Ya hemos pasao», siamo già passati, slogan franchista divenuto poi una canzone. È questa la risposta a tono degli spagnoli alle solite smargiassate dell’Équipe, giornale abituato a spararle grosse e a essere puntualmente smentito. Una risposta che era già stata data sul terreno di gioco dai ragazzi di De la Fuente, e in particolare dal babyfenomeno del Barcellona, Lamine Yamal Nasraoui Ebana, 16 anni, una delizia per gli occhi, migliore in campo e autore del gol più bello dell’Europeo, il tiro capolavoro che ha permesso alla Roja di pareggiare, aprendo la strada poco dopo al 2 a 1 definitivo di Dani Olmo, complice la deviazione del difensore francese Jules Koundé.

 

 

 

Da martedì sera, i Bleus sono il bersaglio degli sfottò spagnoli. Adrien Rabiot, in particolare, che alla vigilia della sfida aveva preso di mira proprio Yamal. «Se Lamine Yamal vuole giocare la finale degli Europei con la Spagna, dovrà fare molto di più contro di noi rispetto a quanto ha fatto finora. Gli metteremo pressione affinché non si senta a suo agio», aveva dichiarato il centrocampista della Juventus alla vigilia della semifinale. Pressione che non ha avuto alcun effetto su Yamal, anzi: prima di scaricare il suo mancino in rete, il talento spagnolo si è liberato con una doppia finta proprio di Rabiot. Già alcune ore prima della partita, l’ala del Barcellona aveva replicato tra le righe alle dichiarazioni del francese con una story su Instagram: «Muoviti nel silenzio, parla solo quando è il momento di dare scacco matto».
Lo scacco matto è arrivato sul campo, e a fine partita Yamal ha rincarato la dose: rivolgendosi alle telecamere dopo il fischio finale con queste parole «Habla, habla». Un messaggio in mondovisione a Rabiot e a tutta la Francia. Le critiche, tuttavia, sono arrivate anche dagli stessi francesi, indignati dalla prestazione dei Bleus, scherzati dalla Roja nonostante il talento di Mbappé e dei suoi compagni. Proprio l’attaccante ex Psg, che dal prossimo anno vestirà la maglia del Real Madrid, è stato al centro di attacchi veementi.

 

 

«Meno politica e più calcio», hanno scritto molti utenti su X, criticando il fatto che Mbappé abbia pensato più a quanto stava succedendo in Francia politicamente – ha invitato a più riprese a sbarrare la strada all’«estrema destra» di Marine Le Pen e Jordan Bardella – che alle questioni calcistiche. Un altro suo compagno, Marcus Thuram, è stato il peggiore della nazionale francese in questo Europeo. Subito dopo il risultato di domenica, ha pubblicato una story sul suo account Instagram ringraziando i francesi per aver stoppato «il pericolo che incombeva» sulla Francia. Martedì sera, il militante antifà Thuram non è neppure entrato in campo.

 

Dai blog