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Jannik Sinner, drammatica confessione: "Cosa mi ha detto il fisio mentre mi girava tutto"

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Dopo cinque vittorie di fila contro Medvedev, questa volta Jannik Sinner si è dovuto arrendere ad un avversario che ha giocato meglio ed è apparso più in forma sull’erba di Wimbledon. Si ferma, così, ai quarti di finale l’avventura in terra inglese per il numero uno del mondo, certamente ben lontano dalla forma migliore. Al terzo game del terzo set, sul punteggio di 1-1 (primo conquistato al tie break, con il regalo di Medvedev che ha perso 9-7 dopo essere stato in vantaggio 3-1) infatti, Sinner si è accasciato sulla sedia ed ha avuto un malore, diversi giramenti di testa, che hanno costretto il medico di campo ad accompagnarlo negli spogliatoi per una decina di minuti.

Dopodichè, Jannik ha fatto ritorno in campo, ma, alla lunga, ha pagato fisicamente nei confronti di un avversario più solido. La partita si è risolta in tre ore e cinquantaquattro minuti, in cinque set 7-6, 6-4, 6-7, 6-2, 3-6. Ora tutte le speranze sono rivolte in Lorenzo Musetti, atteso dal quarto contro l’americano Fritz, e in Jasmine Paolini, storica prima donna semifinalista sull’erba inglese, dopo aver battuto in due set 6-2; 6-1 la statunitense Emma Navarro.

Lo stesso Sinner ha ammesso la sua crisi: “Ho dormito poco, non mi sentivo benissimo, ho avuto troppi alti e bassi di energia. È dura da digerire: perdere da numero uno fa più male. Il fisio mi ha detto: così non puoi giocare. No, non ho vomitato. Dopo, ho lottato con tutto ciò che avevo. Medvedev è intelligente, sa come gestire le situazioni, gli piacciono gli scambi lunghi: non stare bene fisicamente limita molto con un giocatore così”. Ora bisogna guardare avanti, ai giochi olimpici di Parigi che incombono, portando con sé le buone cose fatte a Wimbledon: “Lo swing sull’erba rimane positivo, mi porto all’Olimpiade le cose buone. Aver battuto gente tosta, il livello alto del mio tennis, la fiducia. La magia non esiste, c’è solo da rimboccarsi le maniche”.

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