Cerca
Logo
Cerca
+

Milan, l'azzardo di Paulo Fonseca: "Come faremo la storia"

Claudio Savelli
  • a
  • a
  • a

Il primo giorno di Paulo Fonseca da allenatore del Milan sembra quello di Stefano Pioli ormai lontano più di quattro anni. Il nuovo mister è felicissimo anche se viene accolto da una vaga tristezza generale. E se al fianco di Pioli, il 9 ottobre 2019, c'era un monumento come Boban, accanto a Fonseca c'è l'altrettanto imponente Ibrahimovic. La storia si ripete, dunque: allenatore che, secondo i tifosi, non è all'altezza delle ambizioni del club viene presentato da un dirigente autorevole. Non a caso Fonseca chiarisce qual è l'obiettivo senza paura alcuna: «Vincere». Non piazzarsi, non costruire un progetto, ma «riempire lo spazio vuoto per i trofei nel museo che Ibrahimovic mi ha mostrato». Da anni il Milan non era così chiaro circa i suoi obiettivi.

Dal migliorare la stagione precedente al "vincere" ripetuto almeno una decina di volte. Ibra, al fianco del mister, sorride compiaciuto. Forse il dna dello svedese ha ripreso a circolare nel club. Forse Fonseca non è un mollaccione come si dice in giro. «Ho una voglia enorme di cominciare perché so che devo convincere i tifosi», annuncia il mister. La consapevolezza del contesto è sintomo di intelligenza, dote che a Fonseca di certo non manca. La ricetta per ingraziarsi il mondo rossonero è duplice: lavoro "alla Malesani", tipo 24 ore al giorno eccetera eccetera, e idee contemporanee per «una squadra più aggressiva e più reattiva, che difenda più alta».

 

 

Fonseca, infatti, sbarca a Milano senza famiglia al seguito e almeno per i primi mesi ha deciso di non cercarsi una casa ma di vivere a Milanello. «Lavoro molte ore, è più facile essere direttamente al campo». Tutto questo lavoro consiste nel plasmare un Milan meno di rimessa e più di dominio. Fonseca lo spiega chiaramente quando si parla dell'attaccante che dovrà arrivare dal mercato "a breve": non sarà Zirkzee, «ormai il passato» a detta di Ibrahimovic (quindi è stato davvero sedotto e poi abbandonato a causa delle commissioni richieste dall'agente che il Manchester United pagherà senza colpo ferire) ma «un centravanti capace di giocare negli ultimi trenta metri». Da fuori non si direbbe ma le idee all'interno del nuovo Milan di Ibrahimovic e Fonseca sembrano chiarissime. Non resta che vederle applicate.

 

Dai blog