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Arrigo Sacchi, la bordata: "Gli italiani sono disonesti. E gli arbitri..."

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Una lunga intervista in cui Arrigo Sacchi, uno dei Signori - con la "S" maiuscola - del calcio italiano fa il punto sullo stato dell'arte dell'italico pallone. Una lunga intervista concessa al Messaggero in cui non risparmia dure accuse all'Italia di Luciano Spalletti dopo il tracollo ad Euro 2024.

Quando gli chiedono che cosa dovrebbe funzionare diversamente nel calcio italiano, l'ex Ct della nazionale risponde: "Ci mancano le basi, non si costruiscono le prospettive. Bisogna costruirle le cose. Faccio un esempio pratico: la Francia era una Nazione calcisticamente molto mediocre, poi avvalendosi dei suoi migliori giocatori e quelli diventati degli ex ha saputo costruire qualcosa d'importante: oggi conta 16 centri federali che sono tanti. Dopo il Brasile, è il Paese che esporta il maggior numero di giocatori. In Germania ne hanno addirittura 24, perfino la Svizzera ne ha attivati tre, mentre noi siamo fermi all'unico costruito nel 1957", sottolinea.

 

Ma uno dei passaggi più interessanti, forse, è quello in cui gli viene chiesto che cosa ne pensa del Var, insomma se la tecnologia che di fatto ha rivoluzionato il calcio lo convince. La risposta di Arrigo Sacchi è netta, chiarissima, insomma non lascia alcun margine all'interpretazione: "Sono favorevole, ci vuole per vederci chiaro in ogni situazione dove serve. Gli italiani sono disonesti e gli arbitri non possono essere dei santi", conclude Arrigo Sacchi, con un giudizio puntuto su quello che siamo noi italiani.

 

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