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Jannik Sinner a Wimbledon, "quello non conta": la frase che gela l'Italia

Roberto Tortora
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Ad Halle ha vinto il suo primo torneo sull’erba da numero 1 al mondo. A Wimbledon va a caccia di un posto nella storia, sempre con quel numero virtuale sulle spalle. Far meglio della semifinale ottenuta l’anno scorso ai Championships dovrà essere la base di partenza. Al contrario del Roland Garros, cui era giunto dopo un periodo d’infortunio, stavolta Jannik Sinner è convinto delle proprie potenzialità sia fisiche che mentali, come lui stesso ha ammesso in conferenza stampa, al media-day che anticipa il torneo londinese: "Qui non ho dubbi sul mio corpo, abbiamo lavorato tanto negli ultimi giorni. Sono felice di poter competere al massimo".

Al primo turno c’è un altro Yannick, con una “c” in più, ma ben 105 posizioni più indietro, è il tedesco Hanfmann e Sinner si farà trovare pronto, con la seria possibilità di incontrare subito al secondo turno Matteo Berrettini, per un immediato derby italiano: "Credere in te ti aiuta soprattutto sull'erba. La scorsa settimana è stata importante per me. Qui l'anno scorso sono arrivato in semifinale, so che posso giocar bene su questa superficie, anche se chiaramente - dichiara il tennista di Sesto Pusteria - ogni anno è diverso e ad Halle le condizioni non sono le stesse di qui. Essere testa di serie numero 1 o la classifica per me non fa testo, tutti qui vogliono vincere e dare il massimo". 

 

 

 

Secondo il tabellone, in finale e solo lì potrebbe esserci il rendez-vous, l’ennesimo, con Novak Djokovic. Per prepararsi al meglio, Sinner si è allenato proprio con il serbo e gli riserva parole al miele: “Penso che il suo ginocchio stia bene, anche se dovreste chiederlo a lui. Abbiamo giocato punti per 45 minuti soltanto, non è facile capire ora qual è il suo livello. Di sicuro è uno dei più grandi ad aver giocato su questi campi, e per me è un onore allenarmi con lui".

 

 

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