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Beppe Bergomi stronca Spalletti: "Non ho capito", i due nomi che ci sono costati gli Europei

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Ha parlato di "sconfitta inaccettabile", Fabio Caressa, pochi minuti dopo il ko 2-0 contro la Svizzera che è costato all'Italia l'eliminazione agli ottavi dagli Europei in Germania. Ma anche il suo storico compagno di telecronaca su Sky Sport, Beppe Bergomi, non è andato per il sottile. 

Il duo è tornato a Berlino, dove nel 2006 aveva raccontato l'epico trionfo della Nazionale ai Mondiali nella finale contro la Francia, ma stavolta lo scenario è stato decisamente più mesto e deprimente. E sul banco degli imputati non può non finirci anche il ct Luciano Spalletti, accolto come il salvatore della patria lo scorso agosto, quando arrivò al posto del dimissionario Roberto Mancini, ma andato decisamente in confusione, peggiorando se possibile una situazione tecnico-tattica già non rosea. 

 

 

 

"Spalletti ha messo Barella sul centro-sinistra, quando sappiamo tutti che lì rende meno e lo stesso vale per Darmian - snocciola qualche errore del ct Bergomi -. Bisogna mettere i giocatori nelle proprie posizioni. Anche su Calafiori, è vero che ha fatto bene ma ci ha perso Bastoni perché sono due giocatori molto simili. Metterli insieme ha condizionato il rendimento dell'interista".

 

 

 

Ma il vizio, come quasi sempre nei casi di flop così clamorosi, è a monte. Vale a dire le convocazioni, con l'esclusione di giocatori che con il senno di poi (ma forse anche del prima) avrebbero potuto fare molto comodo, per equilibrare la rosa e dare alternative in attacco, il reparto più deludente. Il mister, suggerisce lo Zio, ex gloria di Inter e Nazionale, "ha lasciato fuori giocatori di piede mancino come PolitanoOrsolini. Poteva spostare così Chiesa dall’altro lato. Dalle convocazioni già non ho capito le scelte". E alla fine si sono raccolti i frutti amarissimi di questo caos.

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