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Milan, Maldini attacca Cardinale: "Non si può spiegare tutto con un foglio Excel"

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Un’altra bordata, quella tirata da Paolo Maldini al presidente rossonero Gerry Cardinale, che all’inizio della scorsa estate l’ha sollevato dall’incarico insieme al vecchio d.s. Frederic Massara. L’ex colonna rossonera l’ha fatto al podcast Akos di Luca Gemignani: “Quando ho fatto il dirigente, avendo avuto 25 anni di esperienza e ricordando molto bene quello che ho provato da calciatore nei momenti difficili che sono stati tanti, ho cercato di mettere a frutto questa esperienza e cercare di supportare quelli che sono ragazzi molto giovani senza ancora una struttura vera e propria per affrontare determinati pesi — le parole di Maldini — Le tante proprietà straniere che arrivano non conoscono bene l’argomento e non vogliono neanche affrontare quel tipo di problema. Sappiamo benissimo qual è l’importanza di un supporto, anche a livello morale, ai giocatori. Dico sempre che sono cose non tangibili, ma che fanno le fortune dei club. E le cose non tangibili difficilmente si possono spiegare in un foglio Excel al proprietario”.

E sul centro sportivo di Milanello: "Il Milan è stata tra le prime squadre al mondo ad averci creduto — ricorda Paolo — Certo, non era il centro sportivo di oggi, ma c’erano già due campi, gli spogliatoi… C’era un’idea di luogo dedicato e isolato. Con l’arrivo di Berlusconi, che ha preso una squadra che lottava per le prime 3-4 posizioni con una delle difese più forti di sempre, lui ha portato un’organizzazione aziendale che ha portato tutto e tutti al massimo livello. Non solamente a livello a calcistico, ma anche per comunicazione, organizzazione e rispetto dei ruoli”.

 

 

Infine un parere sul confronto Ronaldo-Van Basten: "Lo si può considerare tra i più forti di sempre — ha chiuso Maldini — Marco al di là dei numeri, del fatto che potesse calciare di destro e sinistro, del fatto che era alto 1,88, che fosse veloce, che fosse cattivo, poi aveva anche questa capacità di essere bello nei suoi gesti tecnici. Quello che aveva Ronaldo, che sinceramente non aveva quasi nessuno, era la tecnica. Riusciva a fare determinate cose con una velocità che nessun altro aveva e quindi abbinava controllo fisico, velocità e forza a una tecnica che era sinceramente in quei 3-4 anni lì era straordinaria”.

 

 

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