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Euro 2024, un consiglio all'Italia: la Svizzera si batte calando l'asso di Bastoni

Claudio Savelli
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Come al solito, all’estero si accorgono prima di noi della rilevanza di un giocatore. In questi giorni è accaduto a proposito di Alessandro Bastoni, il grande difensore che l’Italia non sa di avere. L’attenzione è stata (giustamente) catturata da Calafiori: la novità, l’ultimo arrivato, la scelta più decisa della gestione Spalletti, il ragazzo che si rompe i legamenti del ginocchio da giovane, che viene venduto all’estero (in Svizzera) perché nessuno crede più in lui, che torna in serie A e, cambiando ruolo, viene messo al centro di un progetto da un tecnico illuminato come Thiago Motta e così conquista la Champions con il Bologna e poi la chiamata in Nazionale all’Europeo che gioca da titolare nonostante fosse un esordiente assoluto. Tutto vero, tutto bello però, per far giocare Calafiori, Spalletti ha dovuto sacrificare, almeno in parte, Bastoni. Che è uno dei pochi, pochissimi fuoriclasse di questa Nazionale, solo che è più nascosto e meno sponsorizzato rispetto agli altri due, massimo due.

Bastoni le ha giocate tutte ma l’asso di Bastoni non è ancora stato calato. È lì, nella manica del ct, consapevole che muovere il centrale della retroguardia è un rischio perché l’equilibrio è sottile e l’Italia, almeno dietro, lo ha raggiunto, ma anche che contro la Svizzera c’è un’occasione irripetibile: Calafiori sarà squalificato. Non vedere Bastoni nel suo vero ruolo, ovvero il terzo di sinistra (boicottiamo la parola “braccetto”), magari forzandovi un destro come Mancini o Darmian, sarebbe un controsenso. E vale anche se si dovesse giocare con una linea a quattro: che Bastoni stavolta sia quantomeno sul centrosinistra, affiancato da un marcatore in grado di dargli copertura.

 

 

Solo così può sviluppare il suo gioco unico al mondo fatto di avanzate palla al piede, movimenti ad allargarsi per interagire con Dimarco, cambi di gioco da 50-60 metri, cross dalla trequarti che solitamente sono inutili invece con Bastoni, vedi Inter, tutto il contrario. L’interista è un marcatore adattato, lo sa fare, sta migliorando, ma è tutto il resto che ne fa un difensore straordinario, fuori scala. In molti salotti televisivi esteri in cui analizzano il calcio certamente meglio che nei nostri lo considerano il migliore difensore dell’Europeo. Chissà cosa penseranno se sabato lo vedranno giocare nel suo ruolo.

 

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