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Euro 2024, Spalletti e la furiosa lite nel post gara: "Non si prenda licenze che non sono sue"

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Il dolore e poi la gioia. Quelli vissuti da Luciano Spalletti nel match di lunedì sera tra Italia e Croazia. La sua Nazionale è riuscita a passare agli ottavi e ora se la vedrà a Berlino, sabato alle 18, contro la Svizzera di c.t. Murat Yakin. A fine partita, proprio Spalletti si è reso protagonista in tre occasioni. Prima con la corsa fuori dall’area tecnica al gol di Zaccagni, poi andando sotto la curva dell’Italia per applaudire i tifosi insieme al presidente della Figc, Gabriele Gravina. Quindi in conferenza stampa, dove, da vero sanguigno toscano, ha risposto per le rime a una domanda di un cronista. Alla domanda “Quella di oggi è sembrata una formazione dialogando anche molto coi giocatori? È stato un patto coi calciatori?”, il toscano ha risposto: “Penso che la commedia, penso che sia stato detto anche questo, e penso che abbiano fatto bene a dirtelo — le sue parole — Cosa ne pensi? Quanti anni hai? 51 anni di età. Quindi hai ancora altri 14 anni prima di arrivare a 65 anni? Ho 65 anni. Parlo con i giocatori, quindi. Ho bisogno di sentire con le loro orecchie e di vedere con i loro occhi".

Spalletti ha poi proseguito così rispondendo al giornalista: "Questa è una cosa che le hanno detto, però non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose — le sue parole — C'è un ambiente interno e un altro esterno e se nell'ambiente interno c'è chi racconta le cose non vuol bene alla Nazionale. Qual è la qualità della scoperta in questo caso qui? È una cosa normalissima”. E ancora: Io ho fatto la tesi a Coverciano sul 3-5-2, poi gliela faccio vedere. Patto perché? Alla fine eravamo sei calciatori offensivi e l'abbiamo tenuta in equilibrio. Quelli che sono entrati sono stati dei giganti, l'hanno tenuta in equilibrio e fatto delle cose perfette mantenendo l'assetto di squadra".

 

 

Quindi il toscano ha proseguito: "Noi abbiamo già giocato così ma la qualificazione è meritata per quello che s'è visto in campo, per ciò che s'è visto nel primo e nel secondo tempo il passaggio è meritato. Voi avete detto a me che era il girone della morte, non l'ho detto io — le sue parole in conferenza stampa — La Spagna è fortissima, la Croazia è fortissima, è gente abituata a questo tipo di partite qui. Per me quando si scende sotto il livello minimo è perché si sente il morso della pressione, però intanto fino a questo punto qui sono sempre cresciuti dal mio punto di vista. Poi io più che un patto torno a parlare dei calciatori e c'è da cambiare da una partita all’altra”. 

Quindi il toscano ha così concludo: “Loro hanno diversi calciatori forti davanti, attaccanti e trequartisti che sanno giocare tra le linee e quindi mi sono preparato a questa partita qui. A un certo punto siamo calati senza che ce ne fosse bisogno, nonostante il sistema di gioco. Poi ci sono gli episodi: si prende un gol in cui ci mostriamo timidi e non so il perché, ma dopo la squadra ha fatto meglio. Bastoni ha avuto due occasioni di testa molto importanti".

 

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