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Euro 2024, la maledizione del 24 giugno: Italia-Croazia, Spalletti trema

Andrea Carrabino
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Italia-Croazia in programma oggi, lunedì 24 giugno, non è solo l'ultima partita valida per il Girone B di Euro 2024. Ma è anche il match decisivo per determinare chi tra le due squadre si qualificherà come seconda agli ottavi di finale, dietro alla fortissima selezione spagnola. La squadra di Luciano Spalletti, uscita malconcia dalla sfida contro la Spagna di Alvaro Morata, si troverà di fronte una formazione di tutto rispetto. Modric, Kovacic e Perisic, sono solo alcune delle pedine dello scacchiere croato. Va però ricordato che la Croazia non è più quella squadra capace di contendersi il titolo di Campione del Mondo contro la Francia di Mbappé. Sono passate diverse primavere da quel luglio 2018. E non si è verificato quel rinnovamento generazionale di cui forse il ct Zlatko Dalić aveva invece bisogno. 

Analizzando i precedenti dell'Italia contro la Croazia, Spalletti deve aver fatto tutti gli scongiuri del caso. Gli azzurri, infatti, da quando la Croazia è stata nominata Repubblica indipendente dopo la disgregazione della Jugoslavia nel 1991, hanno affrontato la squadra balcanica in otto occasioni tra il 1994 e il 2025. Otto sfide nel corso delle quali l'Italia non è mai riuscita a ottenere una vittoria: i precedenti raccontano infatti di cinque pareggi e tre sconfitte. E non sorprende: nonostante conti poco meno di 4 milioni di abitanti, la Croazia ha saputo negli anni sfoggiare talenti del calibro di Mario Mandžukić, Zvonimir Boban e Davor Šuker.

 

 

Ma gli azzurri devono prestare attenzione anche alla "maledizione" del 24 giugno. Tutto ebbe inizio proprio il 24 giugno di 14 anni fa. Erano i Mondiali del 2010 in Sudafrica e gli azzurri si stavano giocando il passaggio dei gironi contro la Slovacchia, non un avversario impossibile da superare. Ma quella partita si trasformò in una tragedia sportiva. E per la nostra nazionale quel torneo finì proprio quel giorno. Stesso discorso per i Mondiali di Brasile 2024: edizione diversa, stesso psicodramma. Il 24 giugno del 2014 gli azzurri dovettero affrontare l'Urugay di Luis Suarez. E tra morsi a Chiellini ed errori difensivi, l'Italia dovette salutare il Sud America prima del dovuto. "Non c'è due senza tre", direbbero gli scommettitori. Ma speriamo che questa volta si sbaglino di grosso.

 

 

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