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Sinner, la risata in panchina con Hurkacz spiega il suo dominio

Roberto Tortora
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Al numero uno del ranking ATP ci si diverte un sacco. Jannik Sinner, quasi come si fosse rilassato più che irrigidito da quando è riuscito a salire in cima al tennis mondiale, ora appare anche più sorridente del solito e, all’ATP 500 di Halle, ha messo in mostra un simpatico siparietto con Hubert Hurkacz durante un cambio di campo. I due, compagni di doppio, si sono seduti fianco a fianco in un momento di pausa e hanno scherzato tra loro con gli asciugamani in braccio l’uno e la racchetta in mano l’altro. Spalla a spalla, lì in panchina, come se fosse una partita tra amici e non un torneo ufficiale. 

In molti si chiedono cosa si siano effettivamente detti, sicuramente qualcosa di divertente, perché, ad un certo punto, il tennista di Sesto Pusteria si è sciolto in un grande sorriso, a seguito probabilmente di una battuta del collega. Anche se di quattro anni più grande, Hurkacz resta un amico di Sinner anche fuori dal campo. Entrambi si stanno divertendo anche in doppio in Germania, sono attesi oggi dalla sfida ai quarti di finale contro la coppia francese composta da Fabien Reboul e Sadio Doumbia.

 

 

 

Prima, però, Sinner se la vedrà in singolare agli ottavi di finale contro l’ungherese Fabian Marozsàn, attualmente numero 45 del ranking ATP. Al primo turno, aveva superato in rimonta e in tre set (6-7, 6-3, 6-2) l’avversario olandese Tallon Griekspoor. E che Sinner si sia sciolto un po' lo si capisce anche dalle sue dichiarazioni sul calcio e sull’imminente Spagna-Italia: “Adoro il calcio, ci ho giocato da piccolo, e non mi perderò una partita della nazionale agli Europei, ma le guarderò da solo, perché ci tengo troppo, e in questi casi ho assolutamente bisogno del mio spazio. L'Italia ha una squadra molto giovane e io ho avuto l'onore di assistere ad alcuni allenamenti, a Miami. Speriamo di poter fare bene, comunque sarà emozionante". E se gli chiedono, in caso di vittoria, un messaggino ad Alcaraz, Sinner ammicca così: "No, non lo farei mai... forse". Ha concluso ridendo, ancora… siamo di fronte a una trasformazione? Se è così, tutta l’Italia non può che… sorriderne!

 

 

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