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Euro 2024, Spalletti e la domanda che lo innervosisce: "L'Italia può vincere l'Europeo?"

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La posta in gioco è di quelle alte. L'Italia deve difendere il trofeo vinto nel 2021 a questi Europei 2024. Di fatto la prestazione con l'Albania ha fissato un punto cardine di questa avventura in Germania: la Nazionale di Spalletti ha un gioco che ricorda quello del Napoli e fa uso massiccio del possesso palla per far stancare gli avversari. Chi ha visto la partita di ieri sera ha capito che il tiki taka azzurro ha questo obiettivo e una volta entrati in possesso del pallino del gioco, per l'Albania non c'è stato nulla da fare. Ma in conferenza stampa Spalletti è apparso un po' nervoso. La pressione addosso è davvero tanta e il ct deve comunque fare di tutto per portare la squadra il più avanti possibile e il paragone con Roberto Mancini è sempre dietro l'angolo. E così un giornalista albanese pone una domanda semplice: "Mister, anche se è presto, quest'Italia può vincere gli Europei?".

La risposta di Spalletti è piuttosto dura: "Lei è un po' come tutti quelli che io ho trovato da quando ho cominciato a fare l'allenatore, lei è uguale. Tutti mi dicono la stessa cosa, anche i miei dirigenti di adesso: ‘Mister, l'importante è vincere'. Eh, lo sanno tutti che l'importante è vincere. E lo sanno dire tutti".

 

 

E ancora: "Da quando ho cominciato ad allenare i bambini, ‘l'importante è vincere'. No, l'importante è giocare bene – attacca il Ct azzurro – Perché, se io sono l'allenatore della nazionale è perché le mie squadre… o noi, per poter ambire a fare quello che lei dice, abbiamo una strada sola, quella del gioco. Perché bisogna giocare a calcio, sennò ci sono squadre di livello superiore. Se tu vai a giocare con le stesse cose che hanno squadre di livello superiore, loro vincono perché sanno far tutto". Infine, sempre Spalletti, ha aggounto: "Noi siamo anche meno strutturati fisicamente, per cui c'è da trovare delle soluzioni diverse per andare a mettere a posto questo gap che c'è con delle squadre, lo sanno tutti. E a noi ci salva solo il gioco ed essere squadra, perché sennò non riusciamo ad essere del livello del calcio europeo se non facciamo dei passi in avanti sotto l'aspetto del gioco. Poi è chiaro che dopo aver giocato, bisogna anche essere cattivi, bisogna anche essere fisici, bisogna anche essere di quelli che vanno a sbattere in lungo e in largo. Però questa è la strada corretta per poter sognare qualcosa come lei ci ha domandato…". 

 

 

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