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Gimbo Tamberi, una strana spiegazione: "La gag del finto infortunio? Perché lo ho fatto"

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Ha stravinto l'oro nel salto in alto agli Europei di Roma, Gianmarco Gimbo Tamberi, ha pure abbracciato con il tricolore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da tempo ormai è una leggenda dell'atletica azzurra mondiale. Ma forse la gloria gli ha dato un po' alla testa. 

"Ho profondo rispetto per regole e avversari, sempre. Ma in pedana voglio essere libero - spiega il 32enne di Citivanova Marche -. Libero di ballare, libero di tuffarmi sulle tribune, di suonare la batteria come a Budapest o far impazzire il pubblico con un giro di pista prima invece che dopo la gara. Qualcuno storce il naso? Non importa. Userò sempre ogni mezzo lecito per caricarmi e saltare un millimetro più in alto".

 

 

 

I numeri sono dalla sua parte, ma certe trovate iniziano a lasciare un po' perplessi. Per esempio il francese L'Equipe, pur definendolo un "gladiatore di alta scuola con momenti di intensità e profondità quasi religiosa" non può non parlare, a proposito di quanto andato in scena mercoledì sera allo stadio Olimpico, di "formidabile esibizione da clown". In senso positivo, ma in questi casi il distinguo è sottile. 

 

 

 

Il Corsera gli chiede conto del finto infortunio dopo il suo salto straordinario. Un siparietto che ha lasciato per alcuni secondi i tifosi di Roma e a casa senza fiato, compreso il commentatore Rai Franco Bragagna, sconcertato. "Una gag preparata, un omaggio al pubblico. Anche mia moglie c'è cascata e mi ha mandato a quel paese. Ho esagerato? Ho subito infortuni gravissimi, se posso permettermi di scherzarci è perché li ho superati. É un messaggio per chi sta male".

Motivazione, quest'ultima, che lascia obiettivamente un po' perplessi. Sarà forse la voglia di emulare un altro gigante dello sport, agonista sopraffino e impareggiabile showman: Valentino Rossi: "E' un modello insuperabile, un idolo - ammette Gimbo -: vinceva divertendosi, facendo divertire e prendendosi in giro e se veniva male interpretato se ne fregava". Resta un Tamberi mai così fiducioso in se stesso. Prima della finale parlava di "forma fisica stratosferica", non a caso. "È stato un inverno meraviglioso: ho lavorato con sacrifici enormi ma senza intoppi. In 12 anni non mi era mai capitato e questo mi dà enorme sicurezza". L'obiettivo, ovviamente, è l'Olimpiade di Parigi: "Ho messo l'atletica al primissimo posto, il risultato davanti a tutto con rinunce totali. Sarò contento solo se vinco".

La medaglia d'oro "è un'ossessione, non un obiettivo. Da mesi penso e lavoro solo per lei: ho riempito i mobili di casa di Torri Eiffel in miniatura. Se qualcuno salterà più alto di me gli stringerò la mano e mi complimenterò con lui. Ma l'unica cosa che quel giorno mi renderà felice è vincere". 

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