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Adriano Panatta, "per chi ha votato Sinner". Europee, clamorosa soffiata
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Ci ha abituati a sorridere, ma anche a discutere con le sue opinioni senza peli sulla lingua. In fondo, è quel che ti aspetti da un campione vero, che ha fatto la storia nel suo sport. Stiamo parlando del tennis e di Adriano Panatta, vincitore della Coppa Davis e del Roland Garros nel mitico 1976, uno dei più grandi tennisti italiani di sempre.
Alla fine del torneo sull’erba rossa di Parigi ha dato, come sempre, i suoi pareri e non solo per quanto visto con la racchetta da Alcaraz e compagni, bensì anche per il… look. Eh già, perché anche la forma conta, oltre alla sostanza e il primo a finire sotto la scure “panattiana” è il greco Stefanos Tsitsipas, fermatosi ai quarti di finale contro il futuro campione Alcaraz.
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Questo il giudizio di Panatta, che non risparmia nemmeno il vincitore spagnolo: “Il look di Tsitsipas al Roland Garros? Quando giocavamo noi, eravamo più eleganti. Ho visto il greco che sembrava l’Ape Maia, poi Alcaraz con un pantalone giallo e una maglietta grigia, anonima e orrenda. A parte le scarpe, che ormai sembrano Arlecchino”. Non si pensi che sia un giudizio di parte, perché Panatta ne ha anche per il nostro Jannik Sinner: “Con ‘sta maglietta color ruggine non è che sia elegantissimo. Dmitrov sembrava uno che va sullo skateboard. Capisco gli obblighi contrattuali, ma sono poco eleganti”.
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Dalla moda alla politica, Panatta si esprime così sul primato del nostro Sinner: “Jannik primo nella classifica mondiale? Vedo che anche i politici fanno dichiarazioni. Chissà per chi avrà votato alle elezioni europee. Sarà sicuramente europeista, è un cittadino del mondo”. Infine, la considerazione sul passaggio di testimone, da Djokovic a Sinner: "È stato come un parto. Siamo non felici, di più: una botta pazzesca per il tennis e per lo sport italiano. Eravamo veramente in pochi su quel carro fino a un paio di anni fa, poi ci si buttano tutti".
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