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Ferrari, calvario in Canada e mistero al box: che cosa è successo davvero?

Leonardo Iannacci
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Scende la pioggia e la Ferrari (ahinoi, anzi ahilei...) è andata incontro a Montreal a un naufragio inatteso e mortificante: Leclerc e Sainz si sono ritirati entrambi dopo una gara disputata inizialmente in condizioni climatiche limite. Tutto normale in fatto di meteo quando la Formula 1 fa tappa sull’isola di Notre Dame per il gran premio del Canada: spesso il maltempo la fa da padrone sulla pista dedicata al grande Gilles Villeneuve e gli scrosci d’acqua si alternano a momenti di sole, così da generare gare ricche di colpi di scena.

Come è stato il nono round del mondiale che, disastro ferrarista a parte, è stato vinto ieri da Max Verstappen, alla sua 60esima vittoria in nove annidi Formula 1. Il 3 volte campione del mondo ha beffato ancora una volta i ragazzini della McLaren, Norris e Piastri (rispettivamente 2° e 5°) e gli alfieri della Mercedes, Russell e Hamilton (3° e 4°). Lo ha fatto con ottime scelte strategiche, pit-stop studiati al limite e una guida perfetta, sia in condizioni di pista asciutta che sul bagnato. Tutte doti che Verstappen e lo staff Red Bull evidenziano da anni, a testimonianza che non si vincono mondiali in serie per caso.

Gara calvario per le Ferrari, dicevamo. Il box non è mai riuscito a interpretare le difficoltà alle quali sono andate incontro le SF-24, inguidabili e lente, senza grip e tornate irriconoscibili. Leclerc, reduce da una qualifica deludente che ha visto il monegasco e Carlos Sainz partire dell’11ª e 12ª piazza, ha denunciato problemi al motore e ha corso una gara anonima alla ricerca di soluzioni alla sua monoposto, fino al malinconico stop. Ha persino goffamente tentato di montare gomme slick su asfalto bagnato, tutto vano. Entrambe le SF-24 hanno arrancato dietro macchine e piloti decisamente meno accreditati e competitivi rispetto a quello che dovrebbero essere le Rosse. Una domenica da cancellare.

 

 

ROSSE A PICCO
Dopo il trionfo di Leclerc a Monaco, a Maranello è tornato tutto come prima, quando le Rosse prendevano paghe notevoli dalla Red Bull di Verstappen ma anche dalle McLaren e ora, sorprendentemente, dalle Mercedes e da altre monoposto che portano il nome di Aston Martin, Racing Bulls e persino Alpine. «Sabato ero inc***, la macchina aveva problemi enormi. In gara prendevo un secondo e mezzo dai primi. Non riesco a capire», ha commentato mesto Leclerc. La storia si ripete e l’illusione della vittoria nel Principato che, lo ricordiamo è una gara che non ha mai fatto testo per quanto riguarda la supremazia di una monoposto per le caratteristiche anomale del circuito, resta un’illusione. Una risposta seria a questa impressione la darà il gran premio di Barcellona, il prossimo 23 giugno. Quella è una pista che non perdona. Lì ne sapremo di più su questa Ferrari che ne fa una sì e tre no.

 

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