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Jasmine Paolini, sangue polacco e ghanese: come nasce un sogno

Leonardo Iannacci
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Ormai Jasmine non si ferma più, o meglio è il nostro tennis che non si ferma più. Sull’onda emotiva chela pervade in questi magici giorni parigini,la Paolini ha centrato la finale dello slam più faticoso e combattuto dell’anno, ovvero il Roland Garros che ha visto solo Francesca Schiavone vincere ne 2010 e Sara Errani arrivare ma perdere l’appuntamento conclusivo. Questo scricciolo di muscoli e talento con sangue polacco e ghanese nelle vene, è riuscita a zittire la nuova enfant prodige del tennis femminile, la russa Mirra Andreeva e, da lunedì, sarà numero 7 del mondo.

IPNOTIZZATA
Nella semifinale di ieri la solita Jasmine, tutta grinta e bravura con quel meraviglioso diritto in top spin, è stata superiore alla 17enne siberiana, sull’orlo del pianto ogni volta che sbagliava un colpo o lo subiva. Jas ha vinto il primo set per 6-3, brekkando subito sul 2-1la russa. Poi ha ipnotizzato la bambina venuta da Krasnojarsk con freddezza: ha centrato un clamoroso doppio break e chiuso 6-1. Per Andreeva, solo lacrime e rimpianti. Per Jas solo sorrisi: «Ero nervosa all’inizio poi mi sono rilassata. Un mese fa mi aveva battuto a Madrid, mi son detta: devi fare meglio. Vincere la finale? Sognare è la cosa più importante nella vita e nello sport». Domani la Paolini però non avrà vita facile: affronterà Iga Swiatek, la numero 1 del mondo che siè sbarazzata con irrisoria facilità di Coco Gauff in due set: 6-2, 6-4. Ma ora parliamo di doppio e non solo perché la scatenata Jasmine sarà impegnata oggi, in coppia con Sara Errani, nella semifinale contro la rumena Elena Gabriela Ruse e l’ucraina Marta Kostjuk. Considerato molto vintage, il doppio tennistico è capace di suscitare ancora emozioni, soprattutto se in campo ci sono il bolognese Simone Bolelli, di anni 38, e il torinese Andrea Vavassori, di nove anni più giovane. I due ne hanno combinata una mica male: sfavoriti nella semifinale del Roland Garros contro l’indiano Rohan Bopanna e l’australiano Matthew Ebden (teste di serie numero 2), hanno vinto tre set entusiasmanti: 7-5 2-6 6-2 e giocheranno la finale domani.

 

TRICOLORE
Era dal 1959 che una coppia italiana non arrivava in finale a Bois de Boulogne: nel 1959 accadde a Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola che conquistarono il trofeo. Esaltante il 2024 di Bolelli-Vavassori:vantano una vittoria a Buenos Aires, due finali (Australian Open ed ora Roland Garros), tre semifinali (Rio de Janeiro, Indian Wells e Roma) e due quarti (Monte-Carlo e Madrid). Mail nostro tricolore sventola incredibilmente anche nel tabellone juniores: superando il giapponese Rei Sakamoto, Lorenzo Carboni affronterà oggi in semifinale il polacco Tomasz Berkieta. Il cielo di Parigi è sempre più azzurro.

 

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