Antonio Conte e Napoli, "probabili frizioni": dopo la firma, rumors molto sospetti
Antonio Conte al Napoli dà fastidio a molti. Altrimenti non si spiega il senso di parlare di “probabili frizioni” tra l’allenatore e De Laurentiis già da subito, per quanto concerne il calciomercato. La manfrina è sempre la stessa: il leccese e il presidente hanno due caratteri forti, sono destinati a scontrarsi. Se queste sono le argomentazioni dei detrattori di Conte e del Napoli, allora sotto al Vesuvio possono dormire sonni tranquilli. Proviamo a usare la logica: perché mai l’allenatore e il presidente dovrebbero subito “scazzare”? Si saranno scelti con cognizione di causa o no?
È piuttosto bizzarro immaginare che Conte abbia accettato il Napoli senza sapere cosa può o non può fare sul mercato e quindi sulla costruzione della squadra. Così come sarebbe insensato che De Laurentiis, dopo aver preso il miglior allenatore possibile e messo finalmente uomini di calcio nei ruoli giusti, intralci il lavoro di Conte e del ds Manna.
SCELTE CONSAPEVOLI
Il presidente ha fatto scelte consapevoli per uscire di scena e lasciare il Napoli nelle mani di chi fa calcio: l’anno da padre-padrone che scendeva negli spogliatoi è stato un disastro, De Laurentiis ha imparato la lezione e ha addirittura accettato l’arrivo di Oriali, una figura praticamente mai vista a Napoli, che andrà a coordinare lo staff di Conte e sarà un punto di riferimento per i calciatori. Con questi presupposti il Napoli sembra avere tutto per fare bene: ciò non significa che deve vincere lo scudetto, ma tornare in Champions decisamente sì. Anche perché la prossima sarà una stagione particolare, con le coppe europee che diventeranno ancora più dispendiose per via del nuovo format, che prevede due partite in più nella fase a classifica ed eventuali playoff, prima degli ottavi di finale.
Conte invece avrà un anno intero per lavorare al meglio con la squadra che verrà costruita secondo le sue necessità e per gettare le basi per un ciclo vincente. Tra l’altro sulle motivazioni del tecnico leccese (che ha firmato un triennale da 6 milioni l’anno più bonus) non ci sono dubbi: «Posso promettere che farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale». De Laurentiis ha speso parole al miele: «È un top coach, un leader, si apre un nuovo importante capitolo della storia del Napoli». Al presidente va riconosciuto di avere buon gusto per gli allenatori: soltanto nell’ultimo decennio ha avuto Benitez, Sarri, Ancelotti, Spalletti e adesso Conte.
GLI ALTRI
Nella giornata di ieri è arrivata anche l’ufficialità di Vincenzo Italiano al Bologna. Dopo aver lasciato la Fiorentina con la terza finale consecutiva persa, ha firmato un contratto fino al 2026: si tratta di un avanzamento di carriera, dato che giocherà la Champions League, ma non sarà facile raccogliere l’eredità di Thiago Motta. La Fiorentina invece ha già avviato un nuovo ciclo con Raffaele Palladino. In casa Lazio è il caos a farla da padrone: Igor Tudor non sarà più l’allenatore. Da giorni c’erano tensioni per divergenze sul mercato: il croato (che domani spiegherà tutto in conferenza stampa) e il club hanno deciso di dirsi addio. Lotito ha chiamato Max Allegri, ma sembra più che altro una suggestione: piace Marco Baroni, contattato anche dal Monza.