Sinner, l'italiano Bellucci lo sfida: "Non è un alieno, posso farlo anche io"
Questa mattina, lunedì 27 maggio, è impegnato all’esordio al Roland Garros contro lo statunitense Christopher Eubanks. Jannik Sinner sta giocando lo Slam parigino dopo settimane di dubbi per il dolore all’anca sofferto tra Montecarlo e Madrid, che gli ha costretto a dire addio in anticipo al Masters 1000 madrileño dopo la sofferta vittoria su Khachanov e a saltare gli amatissimi Internazionali d’Italia. Intanto, fuori dal campo, ha da poco terminato la sua relazione con la storica ex Maria Bracccini, inviandone una con la collega-tennista Anna Kalinskaya.
I due infatti sono stati pizzicati mercoledì scorso assieme alla Langosteria dello Cheval Blanc, come riportato pochi giorni fa da Dagospia. Jannik si trovava in un lussuoso ristorante con vista sulla Tour Eiffel. La Kalinskaya si era concessa qualche bicchiere di vino, Jannik invece, solo acqua, dovendo tornare in campo nei prossimi giorni per il grande appuntamento della stagione.
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Intanto un altro tennista italiano, Mattia Bellucci, appena qualificatosi al main draw del Roland Garros, ha parlato di Jannik Sinner con parole che fanno discutere: "La sua grandezza viene dal lavoro, non è un alieno come disse nel 2021 Bublik — le parole del 22enne di Busto Arsizio — Si può arrivare dove è arrivato lui, lo possono fare altri e posso farlo anche io. Ha il grandissimo vantaggio di aver lavorato sodo prestissimo e ora è una macchina da punti”.
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L’esempio poi è andato a un match del 2014: “Ricordo ancora bene quella partita, lui è ossessionato dal fatto che non voleva perdere ma anche io ero ossessionato dal match — ha detto Bellucci, che aveva affrontato Jannik nei campionati U11 e U13 e lo aveva battuto anche nettamente — A quel tempo Jannik era un chiodo, per niente strutturato: più alto di me, ma magrolino. Nonostante ciò già allora vedevi determinate caratteristiche, già allora aveva una buona mano. A quei tempi comunque con il mio gioco gli davo sicuramente fastidio“.