L'Atalanta vince l'Europa League: Gasperini e Lookman travolgono il Bayer Leverkusen
La notte della Dea, la notte di Lookman, la notte di Gian Piero Gasperini. L'Atalanta travolge 3.0 i tedeschi del Bayer Leverkusen con tripletta dello scatenato attaccante nigeriano e si aggiudica l'Europa League, la prima coppa europea della sua storia e primo successo italiano in Europa dalla Champions vinta dall'Inter nel 2010.
All'Aviva Stadium' di Dublino, in Irlanda, è una sinfonia nerazzurra fin al 1' minuto. Travolti i rossoneri guidati da Xabi Alonso, rivelazione della stagione: campioni di Germania, con Bundesliga vinta come un rullo compressore, e il tecnico spagnolo considerato il prossimo Guardiola, capace di esaltare un gruppo di emergenti coniugando gioco-champagne e risultati. Fino a questa sera erano 51 le partite consecutive senza sconfitta. Poi è arrivato il Gasp.
Con la qualificazione in Champions già conquistata e la delusione per la sconfitta in Coppa Italia contro la Juventus, il mister nerazzurro ha deciso di giocarsi il tutto per tutto nella "partita più importante della mia carriera". Tridente pesante con Scamacca, Lookman e De Ketelaere, e Kookpmeiners retrocesso a centrocampo, a fare lavoro sporco accanto a Ederson.
Formula che funziona alla grandissima, perché il nigeriano ex Leicester trova collocazione perfetta e partita magica. Sblocca al 12' su cross di Zappacosta, si inventa il 2-0 al 26', la chiude a un quarto d'ora dalla fine chiudendo con un siluro mancino quasi all'incrocio un contropiede magistrale guidato da Scamacca. In mezzo, una partita di attenzione tattica maniacale, spirito di sacrificio, resistenza e contrattacchi letali. Il Bayer, fino a qui macchina perfetta sia con gli esterni-goleador Grimaldo e Frimpong, sia con l'attacco "mutante" guidato dal baby prodigio Wirtz e con il finto centravanti Adli, si imballa, non trova sbocchi, perde certezze. E anche gli assalti della ripresa, mossi anche dalla disperazione, non si trasformano mai in assedio.
Alla fine, dunque, è tripudio Atalanta, con gli olè dei tifosi che l'hanno seguita in Irlanda. Un riconoscimento allo straordinario ciclo di Gasperini, capace di centrare risultati a dispetto delle stelle da lui create e ogni anno vendute a chi ha più soldi, ma meno idee di un club-modello. E l'anno prossimo sarà, ancora una volta, Champions. Da grande, anche se andrà via Koopmeiners e forse qualche altro pezzo pregiato. Chissà, forse pure il Gasp, se De Laurentiis proverà a portarlo davvero a Napoli. Ma prima c'è da fare festa per tutta un'estate.