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Jannik Sinner? "Muore dalla voglia di giocare. Ma...": la soffiata spaventa i tifosi

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Filtra ottimismo per la presenza di Jannik Sinner al prossimo Roland Garros. Il 22enne altoatesino è volato martedì a Parigi e giovedì deciderà definitivamente se giocare o meno lo Slam sulla terra rossa. Per il direttore di UbiTennis, Ubaldo Scanagatta, intervenuto martedì pomeriggio a Radio Sportiva, la situazione va però valutata: “Lui (Sinner, ndr) secondo me muore dalla voglia di giocare, quindi spinge sicuramente — ha detto —, ma i medici come sempre sono prudenti e quindi è fra due fuochi. Le preoccupazioni sono normali, al Roland Garros, tre set su cinque, sette partite sulla terra rossa, si fatica di più. Però penso anche che lui avendo vinto l’Austalian Open, ed essendoci una situazione in cui ci sono tantissimi giocatori fuori forma o fuori condizione… Non credo che lui voglia fare il Grande Slam, però decidere a priori di non giocare a Parigi e di rinunciare al Grande Slam con tutti questi giocatori in condizioni incerte…”. 

Ma non c’è però solo il Grande Slam in ballo, ma anche il primo posto nel ranking: “Anche questa è una spinta psicologica importante per lui — ha detto ancora Scanagatta —. Certo bisogna pensare che dopo ci sarebbe a breve Wimbledon, dove invece l’anno scorso Sinner ha fatto semifinale: Questi sono problemi con cui tutti gli atleti si devono confrontare, pensate a Tamberi quando dopo essersi allenato per tre anni non potè saltare alle Olimpiadi”.

 

Sinner ha saltato intanto gli Internazionali d’Italia a Roma, con lui anche Carlos Alcaraz per il problema all’avambraccio destro. Un Masters 1000 alla fine vinto da Alexander Zverev in finale con il cileno Nicolas Jarry. “Sono mancati tutti gli italiani: c’era Berrettini su cui puntavamo come possibile protagonista, c’era Musetti che è sempre fra i primi 30 giocatori del mondo, è uno che con Djokovic proprio a Parigi ha vinto i primi due set e poi ha perso ritirandosi al 5, ed è uno che l’anno scorso ha battuto Djokovic a Montecarlo — ha concluso a riguardo Scanagatta —. Gli italiani sono scomparsi tutti presto, per la prima volta dal 2016 tutti sono usciti prima degli ottavi di finale. Poi non solo Djokovic ha deluso, c’è stato Nadal che tutti ancora sperano torni ai livelli di un tempo. Roma ha portato in semifinale 3 giocatori su 4 che non erano fra i primi 15 del mondo, quindi certo non è stato sotto il profilo tecnico un torneo di prima grandezza”.

 

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