Massimiliano Allegri, non è finita: la denuncia di LaPresse, "danneggiato il set"
Controverso ed esuberante, ma anche vincente. Max Allegri è sempre stato così e a un passo dall’addio alla Juventus ne ha combinata un’altra delle sue nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta: venire espulso per la sua foga e reagire malamente contro il suo dirigente, Cristiano Giuntoli, al momento dei festeggiamenti. Il toscano, inoltre, non si è dedicato a posare per le foto, ma ha danneggiato anche la postazione dell’agenzia LaPresse.
Prima del fischio finale, dopo la sua espulsione, il tecnico della Juventus si è scagliato anche contro una procuratrice federale e, preso dalla concitazione, ha scalciato danneggiando irrimediabilmente delle luci di un set di fronte all’ingresso negli spogliatoi, allestite dagli operatori di LaPresse per un fotoshooting per l’agenzia di stampa e per la Serie A. Successivamente la Juventus ha chiesto agli operatori se servisse un rimborso per i danni causati. L’allenatore, infuriato, è andato a caccia del quarto uomo dicendo:“Dov’è Rocchi?”, facendo riferimento al designatore arbitrale. Da qui l’incidente con LaPresse, senza neanche chiedere scusa.
Solo l’ultima di una lunga serie di liti. Come i botta a risposta con Lele Adani, o la dura risposta all’opinionista Gianfranco Teotino: “Lei sa come si fa l’allenatore? Io non so come si fa il giornalista. Mi faccia una domanda più intelligente e magari rispondo… Voi non dovete capire, dovete solo fare domande, che è diverso. Tanto cosa capite? La squadra la alleno io, c’è chi capisce e chi no…”. Senza dimenticare i nervi tesi con il compianto Mario Sconcerti o agli sfoghi in campo, come la giacca lanciata per la prima volta a Sassuolo o l’ingresso in campo nel 2022 contro lo Spezia, quando Max perse la testa di fronte a una giocata di un calciatore, rimproverato energicamente. Milik in quell’occasione fece 2-0 ma il toscano si scagliò contro un tabellone pubblicitario, rimediando così un’ammonizione. Insomma, una vita sempre al Max...
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