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Jannik Sinner, la rasoiata di Bracciali: "Meglio non parlare, vedremo tra 10 anni"

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È sicuramente un Daniele Bracciali a tutto tondo, che non le manda a dire con la sua proverbiale schiettezza. L’ex tennista lo ha fatto a Mowmag, in un’intervista con la giornalista Giulia Sorrentino, lanciano una stoccata ad Adriano Panatta e parlando di Jannik Sinner e Matteo Berrettini. Per quanto riguarda il primo, che aveva parlato dell’errore di Jannik nel giocare il torneo di Madrid, vista l’infiammazione all’anca che gli ha fatto saltare Roma, “con il senno di poi sono bravi tutti a parlare, ma perché tutti i grandi coach che hanno attorno questi giocatori non l'hanno bloccato — ha detto Bracciali —? Dovreste chiederlo a loro perché l'hanno fatto giocare a Madrid. Probabilmente avrà giocato perché pensava di potercela fare, ma a dire dopo che non doveva giocare a Madrid sono bravi tutti, perché poi se avesse vinto avremmo parlato del grande trionfo. Ricordiamoci che l'italiano con lo sport ha poco a che fare perché è solo un tifoso”.

Su Berrettini, invece, Bracciali non dice nulla “semplicemente perché non sta mai in campo — ha aggiunto —. Il perché stia male non lo so perché non faccio il chiromante, ma forse ci saranno anche fattori mentali oltre a quelli fisici. Ho pure detto che se Berrettini si rimettesse almeno all'80% della sua forma sarebbe una squadra vincente, più di fargli questo complimento che devo fare?”. E sulla mancanza di Sinner “in molti ieri (sabato 11 maggio, ndr) mi hanno chiesto se si potesse chiedere il rimborso per il biglietto degli internazionali visto che non giocava Sinner. Ci rendiamo conto che intelligenza media abbiamo in Italia?. Io ho risposto al tifoso: ‘Ma certamente, vi danno anche gli interessi poi’. Io ho tutti i giorni a che fare con questo tipo di persone, tra poco mi chiedono anche a che ora fa pipi Sonego. Sono stanco di tutte queste rotture di scatole perché mi chiamano solo quando gli fa comodo. Il 90% dei giornalisti sono una bruttissima razza, nonché dei vigliacchi”.

 

Sempre sui giornalisti “sono 60 anni che ho a che fare con loro ed è gente che parla senza sapere nemmeno come sia fatta la racchetta — aggiunge —. È come se io domani cominciassi a parlare di fisica nucleare. La metà dei giornalisti che parlano in televisione dovrebbero stare solo zitti. L'unico giornalista che finora ha scritto correttamente tutte le cose che gli ho detto, oltre a voi, è stato Riccardo Crivelli della Gazzetta dello Sport. Poi ci sono invece giornalisti che tirano fuori l'era moderna, ma non si ricordano che il tennis non l'hanno inventato 40 anni fa. Eppure, nessuno di questi sedicenti giornalisti sa bene chi fosse Tilden, per loro potrebbe essere tranquillamente uno scienziato. Loro cominciano da Adriano Panatta, ma non è lui che ha inventato il tennis, semmai lo ha fatto diventare più popolare”.

 

 

Sempre su Sinner — Bracciali tempo fa disse che poteva resistere a lungo come trend di vittorie — l’ex tennista dice che “non bisogna parlare adesso, ma che le somme si tireranno tra 10 anni — ha detto ancora a Mow —. Tutti già ne parlano adesso quando ha appena cominciato il suo cammino, ma se ne dovrà discutere quando avrà finito la sua carriera e vedremo che cosa avrà concluso. Per ora è sulla buona strada. Mi sembra una domanda talmente stupida quando non mi chiedono se lui possa o meno vincere Parigi. Se io fossi certo non andrei al botteghino delle scommesse a giocarmi anche casa? Forse non hanno capito che non faccio il veggente di mestiere. Adesso sono tutti amanti del tennis perché lui va di moda. Come quando sono diventati tutti velisti perché c'era Azzurra”. Infine un pensiero su Camila Giorgi, ritirata prima di Roma e ricercata dalla Finanza per dichiarazioni al Fisco non veritiere sui suoi stipendi: “L'ho vista due volte in vita mia, che cosa ne posso sapere? Detto ciò, a me se si è ritirata o meno non me ne frega assolutamente niente”.

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