Milan, Leao sostituito e fischiato: se ne va, gesto contro Pioli?
Fischiato quando è uscito dal campo, Rafa Leao si è subito infilato negli spogliatoi, senza fermarsi dalla panchina. Sta tutto in quei pochi secondi il momentaccio del numero 10 del Milan, che contro il Genoa ha giocato una partita incolore e di poco nerbo, come accade spesso da un mese a questa parte. Segno che qualcosa per l'uomo decisivo nella volata scudetto di 2 anni fa, non gira più nel verso giusto. Incostante, come troppe volte è accaduto in questa stagione, e proprio per questo forse uscito un po' dal cuore dei suoi tifosi. Mister Stefano Pioli lo ha sostituito sul 2-1 per i rossoblu con Noah Okafor e la squadra ha girato meglio, ribaltando il risultato prima di farsi riagguantare sul 3-3 nel finale.
"Quando faccio i cambi non penso di fare una cosa forte o di dimostrare qualcosa - ha provato a glissare Pioli nel post-partita -. Rafa è stato troppo poco dentro l’area avversaria, avevo bisogno di un attaccante esterno che lo facesse di più e Noah lo ha fatto. Non tutte le partite sono uguali e non tutte le prestazioni sono dello stesso livello".
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Il mister, ormai vicino all'addio, non cerca troppe scuse per l'ennesima prestazione luci e ombre dei suoi, condizionati anche da un clima di contestazione generale e in particolare dallo sciopero del tifo della Curva Sud contro la proprietà americana. "Siamo partiti male senza la giusta attenzione e abbiamo concesso il vantaggio al Genoa, poi abbiamo fatto la partita creando e sbagliando tantissimo. Abbiamo ripreso la partita anche con qualità, ma alla fine abbiamo preso un altro gol che si poteva evitare".
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"La prestazione l'abbiamo fatta - ha concluso Pioli ai microfoni di DAZN - ma non siamo riusciti a portare a casa una vittoria molto importante, i tifosi hanno scelto questa protesta e dobbiamo accettarla. Dobbiamo essere concentrati fino alla fine, i tifosi sono stati sempre un valore aggiunto e avranno i loro motivi per protestare così. Noi dobbiamo solo finire bene il campionato".