Juventus-Milan, pareggio che non fa male a nessuno: il Milan blinda la Champions
Un primo tempo opaco e poco spettacolare, una ripresa d'assalto della Juve – soprattutto dopo gli inserimenti di Chiesa e Milik - e un Milan che si salva strappando a Torino uno 0-0 che di fatto blinda il secondo posto, che resta saldamente nelle mani del Diavolo che resta a più cinque sui rivali. Anche se alla fine ciò che più emerge dalla sfida senza gol dell'Allianz Stadium è l'enorme divario che separa in questo momento la seconda e la terza forza della Serie A dall'Inter fresca di scudetto sul petto. Juve e Milan sono infatti due squadre incompiute, generose ma confusionarie, incapaci di rendere al meglio in questo finale di stagione che assomiglia sempre più a una passerella per i due condottieri in panchina, Pioli e Allegri, prossimi all'addio.
Non a caso nessuna delle due è riuscita a superare l'altra, anche se ai punti avrebbero meritato i padroni di casa, più pimpanti nell'ultima mezz'ora ma ancora una volta traditi dalla scarsa vena realizzativa dei calciatori più offensivi in rosa.Il primo tempo è la fotografia di due in difficoltà fisica e tecnica, con scarse motivazioni – al netto del secondo posto ancora virtualmente in gioco – e come se non bastasse guidate da due allenatori giunti a fine ciclo. Il Milan, già in emergenza in difesa con le contemporanee assenze di Tomori, Calabria e Theo Hernandez, perde in extremis nel riscaldamento anche Maignan, fermato da un problema all'adduttore. Sta meglio, almeno sulla carta, la Juventus, che può contare sull'intera rosa a disposizione con Allegri che preferisce Yildiz a Chiesa come partner di Vlahovic. La Signora arriva dal passaggio del turno in Coppa Italia, nonostante la sconfitta con la Lazio, mentre il Diavolo è reduce dall'amaro tonfo nel derby che ha consegnato la stella all'Inter: non è un caso che siano i padroni di casa a partire meglio, con la caparbietà e l'ardore incarnata da Vlahovic, che dopo pochi minuti si procura lo spazio per calciare ma non riesce ad angolare il suo tiro. I rossoneri fanno fatica a uscire dalla metà campo e rischiano ancora al 22' sul tiro strozzato di Cambiaso che solo da posizione defilata in area manda a lato. Il Milan si affida alle ripartenze di un Leao indolente e a qualche calcio da fermo che produce poco, ma la Juve – a sua volta indecisa e pasticciona nella manovra - non riesce ad approfittare delle incertezze degli ospiti per affondare il colpo, anche se proprio in chiusura di frazione solo un ottimo intervento di Sportiello nega la gioia del gol a Vlahovic, sempre insidioso su punizione.
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Anche nella ripresa è la Juve a fare la partita, con Sportiello ancora una volta determinante con un doppio intervento sulla botta da fuori di Kostic e sulla ribattuta di Danilo, con la palla che scheggia il palo. Allegri percepisce il momento favorevole e dopo un quarto d'ora aumenta i giri offensivi del motore bianconero inserendo Chiesa e Milik al posto di Vlahovic e Kostic. La partita si accende, perché l'attacco mobile della Vecchia Signora spiazza la retroguardia rossonera, ma la tempo spesso il Diavolo ha più spazi per far male in contropiede, come dimostra la conclusione a lato di Loftus Cheek a metà secondo tempo. E' la Juve però a trarre maggior giovamento dai cambi, e soprattutto dall'atteggiamento più offensivo in campo: l'asse Chiesa-Milik si rivela difficile da arginare per il Milan, con Sportiello bravo a bloccare il colpo di testa del polacco. Negli ultimi minuti, quando il portiere commette una sbavatura non trattenendo un pallone, ci pensa invece Thiaw a fare da muro sulla zampata di Rabiot. Sul successivo corner ancora Milik di testa accarezza il palo, preludio all'ultimo assalto totalmente bianconero che non produce gol per uno 0-0 che alla fine fa più felice il Diavolo.
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