Jannik Sinner, "nessuno lo ha notato": retroscena sull'errore dell'arbitro
L’uscita in semifinale a Montecarlo contro Tsitsipas fa male, per quella palla non letta fuori dall’arbitro Aurelie Tourte che sarebbe valso il secondo break di vantaggio nel terzo set e probabilmente la vittoria della partita. Alla fine, così, il greco si è preso la vittoria in finale su Ruud, gioendo tra le lacrime. Sinner, invece, pensa già a Roma ma prima si esibirà a Madrid, dopo essere uscito non al meglio fisicamente nel Principato per alcuni crampi al ginocchio destro.
Un retroscena, in particolare, non è stato notato dal numero 2 al mondo. Lo ha raccontato Paolo Bertolucci, dopo aver sentito quello che il coach di Sinner, il marchigiano Simone Vagnozzi, gli ha confessato: “Il giudice di linea ha sbagliato, non può prendere un abbaglio così clamoroso — le parole dell’ex tennista — Vagnozzi mi ha detto che era in tuffo, in allungo. Gli è venuto il dubbio ma lì è una frazione di secondo in cui devi decidere. L’ha messa in campo e ha proseguito ma non era sicuro. Col senno di poi si sarebbe fermato, ma se lo fai e hai torto poi fai una figura barbina. Lì o ti fermi o giochi e lui ha optato per la seconda”.
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Il rammarico resta forte e intanto tanti italiani, anche famosi, hanno criticato la decisione della giudice di sedia, come Flavio Briatore: “Anche nel tennis abbiamo visto come un arbitro può farti perdere un incontro”, è stato il suo attacco. Ci è andato giù duro anche Adriano Panatta, attaccando l’arbitro che, ricordiamo, era donna: “L’avrei buttata al mare, seggiolone e microfono compreso — le sue parole — Non si può perdere in questo modo“.
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