Jannik Sinner, Adriano Panatta: "Cosa ho visto in tribuna". Poi quel gesto negli studi Rai
L’uscita alle semifinali di Monte Carlo per Jannik Sinner è arrivata un po’ a sorpresa. In controllo del gioco nel terzo set, in occasione del turno di battuta di Stefanos Tsitsipas, sul punteggio di 3-1 per Jannik, non si è visto chiamare fuori la seconda di servizio del greco da parte della giudice Aurelie Tourte. Un servizio che già a velocità naturale era sembrato fuori. Il punto è proseguito invece ed è finito nelle mani del greco (vincitore in finale poi su Ruud), con l'azzurro che dopo si è lamentato con l’arbitro. Niente secondo break di vantaggio e alla fine il greco ha potuto rimontare sfruttando anche il crampo al ginocchio destro di Jannik.
Sugli spalti nel Principato c’era anche Adriano Panatta, che alla Rai, ai microfoni della Domenica Sportiva, non si è dato pace per l’episodio: “A un certo punto sul 4-4 Sinner si è girato verso Vagnozzi (Simone, il suo coach, ndr) e ha alzato la mano facendo questo gesto come a dire ‘guarda questa che ha combinato’ — racconta l’ex tennista —. Il match era finito: 4-1 con doppio break e non poteva più perdere, anche perché stava giocando bene. Nel tennis basta poco e cambiano le cose, ha subito un’ingiustizia. Poi alla fine dell’anno le cose si equilibrano, come nel calcio”.
"Ma cos'è sta roba?". Rivolta contro Sinner: l'errore da dilettante che gli è costato carissimo
Alla fine l’errore di Tourte “era evidente — ha detto ancora Panatta — Se il giudice di linea non chiama l’out deve pensarci quello di sedia, si chiama overrule. La giudice sedia che è una donna bravissima, super decorata tra gli arbitri, e che ha diretto anche la finale degli Australian Open non se l’è sentita o non l’ha vista perché la palla è fuori di 7 centimetri”. Cosa avrebbe fatto Panatta se fosse capitato a lui? Adriano si è lasciato andare: "Se fosse successo a me, avrei preso l’arbitro con tutto il seggiolone e l’avrei buttata a mare…che è lì vicino — ha scherzato — Diciamo che avrei fatto il bagno con lei”.
Jannik però è stato un po’ ingenuo per Panatta: "L’unica cosa era che Sinner accortosi della palla fuori avrebbe potuto fermare il gioco — le sue parole in conclusione — chiedere la verifica della palla e il punto sarebbe andato a lui. Invece ha perso il punto e le cose si sono complicate oltretutto qualche problema di stanchezza muscolare… poi quando il match si complica ti rimane un po’ in testa anche se lui è molto freddo e sa gestire bene le situazioni in campo".
Papà lo manda a casa in lacrime: cosa c'è dietro l'errore di Sinner con Tsitsipas