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Jannik Sinner, l'errore fatale contro Tsitsipas: "Ma cos'è 'sta roba?"

Roberto Tortora
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Eccesso di zelo, di senso del dovere. Di puro spirito sportivo. Jannik Sinner non si è fermato e non ha protestato con l’arbitro nella semifinale del Montecarlo Masters contro il greco Tsitsipas, quando la sua seconda di servizio era finita abbondantemente fuori e invece è stata considerata valida.

Sarebbe stato 4-1 nel terzo set e un doppio break a favore. Praticamente, la discesa verso la finale. Sinner, ripetiamo, non ha protestato. Perché? Lo spiega direttamente il ragazzo di San Candido: “So che avrei potuto fermare la partita, ma non è compito mio, è compito dell’arbitro. La sua posizione era molto favorevole, perché era la linea più semplice. L’errore? Bisogna accettarlo. Tutti commettono errori. Bisogna accettarlo con un sorriso, ma non è facile”.

Sinner pensa solo a giocare e, dopo l’errore madornale della giudice di sedia Aurélie Tourte, ora diventata famigerata, deve suo malgrado subire la rimonta di Tsitsipas e la sconfitta, aprendo al greco poi la gioia di vincere anche la finale contro Ruud. Sul web, però, non c’è tanta tolleranza per questo eccesso di fair-play di Sinner e la rabbia è montata velocemente e c’è chi insorge: “Ma cos’è sta roba? Fermati subito e vai sul 4-1”. E ancora: “Pure campione di onestà in un mondo di furbi. Ma uno normale non poteva venir fuori?”. C’è chi si chiede poi: “Chissà cosa avrebbe fatto Rune al posto suo”. E giù altre critiche per l’altoatesino: “Posso capire una palla al limite, ma quella era fuori tanto così. Doveva fermarsi e prendersi il punto. Ha sbagliato, punto e basta”.

 

 

 

C’è anche, fortunatamente, chi lo difende e scrive: “Sinner non sarebbe Sinner se si comportasse come tutti gli altri. Fatevene una ragione". Per fortuna, dalla prossima stagione l’occhio di falco interverrà anche sulla terra rossa dove, come si è visto a nostro discapito, il giudizio umano non basta più.

 

 

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