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Jannik Sinner, quella notte da incubo: "Sudavo, non riuscivo a dormire"

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Jannik Sinner

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Con una partita perfetta Jannik Sinner ha annientato Medvedev e ha centrato la sua terza finale al Miami Open. Per l'azzurro si tratta della quarta finale da "1000" in carriera: ha perso quelle giocate proprio a Miami nel 2021, battuto dal polacco Hurkacz, e nel 2023, stoppato da Medvedev, mentre ha vinto quella di Toronto 2023, superando De Minaur.

Il 22enne di Sesto Pusteria, n.3 Atp e secondo favorito del seeding, reduce dalla semifinale ad Indian Wells (dove ha perso contro Alcaraz, poi vincitore del titolo, il primo match di questo 2024 dopo 16 vittorie di fila), in semifinale ha liquidato per 6-1 6-2, in appena un’ora e nove minuti di partita, il russo e campione uscente Daniil Medvedev, n.4 del ranking e 3 del seeding, infilando il 21esimo successo stagionale su 22 partite disputate. Per l’azzurro sarà la 16esima finale in carriera, la quarta in stagione.

 

 

Quello del 2023 - battuto dallo stesso Medvedev - e quello del 2021 era però un altro Sinner. Lo ha raccontato lo stesso tennista in una intervista dopo il match. Allora ventenne, sentiva molto più di adesso la pressione. "Sono una persona diversa e un giocatore diverso. A volte ci ripenso e ricordo che la notte prima della prima finale al Miami Open non riuscivo a dormire. Stavo sudando durante la notte. Ora ho gestito la situazione molto meglio". 

 

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