Milan, "ancora in mano a Elliot". GdF in sede e indagati, rischio stangata sportiva. Gli arabi si allontanano
Blitz della Guardia di Finanza a Casa Milan. La sede del club rossonero è stata perquisita questa mattina, martedì 12 marzo, così come le case di Giorgio Furlani e Ivan Garzidis. L'attuale amministratore delegato del Milan e il suo predecessore fra il 2018 e il 2022 sono indagati per l’ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio. Insieme a loro ci sarebbero altri due indagati di nazionalità lussemburghese. La teoria degli inquirenti è che il Milan non appartenga davvero a RedBird e a Gerry Cardinale.
Al contrario, il club sarebbe ancora sotto il controllo del fondo d'investimento Elliott del finanziere Paul Singer. Il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza sarebbe giunto a questa conclusione grazie ad alcuni documenti inediti: si tratta di scritture depositate alla Sec negli Stati Uniti, documenti trovati in Lussemburgo nelle perquisizioni di un anno fa ai già indagati consiglieri di amministrazione Jean MarcMclean e Daniela Italia, e altri dettagli usati dal Milan nel documento stilato per presentare il club a potenziali investitori arabi.
Da una serie di elementi acquisiti nelle indagini dei pm di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, si farebbe starda "l'ipotesi che il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan, laddove all'Autorità di vigilanza Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l'effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo Redbird" di Gerry Cardinale nel 2022. Questo almeno è quanto scrivono i pm nel decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati.
Dopo la notizia dell'inchiesta, la replica del club: "In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria sede, la società Ac Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022". Così il Milan, per poi aggiungere che "l’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza". Infine, il club sottolinea come "sta prestando piena collaboazione all'autorità inquirente".
Quindi la presa di posizione di Elliott. "Prendiamo atto di notizie di questa sera che riportano su indagini che riguardano l'attuale e l'ex amministratore delegato del Milan in relazione all'accusa secondo cui il club appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan": così il portavoce del gruppo sull'inchiesta della procura.
Se le perquisizioni di oggi confermassero questo scenario, il Milan rischierebbe grosso. Non solo avrebbe aggirato le norme sulle comunicazioni obbligatorie della Figc, ma avrebbe anche violato l'articolo 5 del regolamento Uefa: tale regola impedisce a chi controlla un club che partecipa alle competizioni continentali di esercitare influenza su un altra squadra. Elliott, oltre al Milan, esercita un'influenza dominante sul Lille che detiene un enorme debito di oltre 200 milioni nei confronti del fondo. Il rischio concreto sarebbe quindi una squalifica dalle competizioni Uefa.
I pm di Milano avrebbero cominciato la loro indagine da una relazione trimestrale del Milan inviata il 27 maggio 2022 alla Figc. Nel documento non si farebbe alcun riferimento al preliminare di vendita sottoscritto il giorno prima e sarebbe stata sbianchettatata la parte in cui il rappresentante di Blu Skye - socio di minoranza di Elliott - chiedeva se fossero vere le voci di vendita.
Analizzando poi la catena di controllo del Milan dopo il passaggio di proprietà, gli inquirenti hanno rilevato tre singolarità. La prima sta nel fatto che in cima alla catena di Gerry Cardinale appare non una sua azienda, ma una sigla societaria collocata nel Delaware allo stesso indirizzo delle due società che, per conto del fondo Elliott, avevano la maggioranza del gruppo usata per acquisire il Milan, Project Redblack. La seconda stranezza sta nel fatto che dalle indagini emergerebbe come gran parte dei soldi usati da RedBird per comprare il Milan non venga da una società riconducibile al fondo RedBird. Infine c'è il documento interno al Milan per la presentazione dell'assetto societario a potenziali investitori arabi. Secondo l'interpretazione data dalla Procura, da queste carte sarebbe chiaro come Elliott detenga ancora l'influenza dominante sul club. Alla base di tale situazione ci sarebbe il vender loan agreement, lo strumento finanziario sottoscritto da Elliott e RedBirt. L'accordo prevedeva l'emissione di prodotti finanziari con cui il venditore Elliott prestava 560 milioni al tasso annuo del 7% al compratore RedBird, che di tasca propria aveva invece versato cash 600 milioni. Così facendo si era arrivati alla cifra finale di 1 miliardo e 200 milioni per la vendita del Milan.
Il tutto va ad aggiungersi ad altre tre situazioni già sotto osservazione dagli investigatori. Dopo la vendita del Milan, i consiglieri di amministrazione in quota Elliott sono rimasti in carica. Nel 2022, il pegno sulle azioni del club è stato cancellato senza prima consultare i soci di Blue Skye. E lo spostamento alle Isole Cayman e in Delaware del patrimonio di due società riconducibili al fondo Elliott, di 515 milioni di euro in denaro e di altri 541 milioni in obbligazioni, subito dopo le prime perquisizioni ordinate il 26 gennaio 2023.
Ma non è tutto: quanto sta emergendo potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla possibile cessione del Milan agli investitori arabi, ai fondi che si sono fatti avanti nelle ultime settimane. Infatti, dalle analisi da parte della Gdf di un "documento denominato 'Ac Milan Investor Presentation'", tra i vari atti acquisiti nell'indagine, verrebbe confermato "che il vendor loan", ossia il prestito del venditore, "sottoscritto tra RedBird e Elliott" per la cessione del Milan, "garantisca a quest'ultimo fondo d'investimento la proprietà di parte della società Ac Milan". Un'analisi effettuata dagli investigatori anche in relazione alle voci di vendita di parte delle azioni del club "ad investitori del mondo arabo", con cui "sarebbero già intercorse le prime interlocuzioni" il 19 dicembre scorso. Questo è un ulteriore dettaglio che emerge dal decreto di perquisizione eseguito nella giornata di oggi. Una giornata che potrebbe cambiare la storia e il futuro prossimo del Milan.