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Alonso e il Gp truccato? "Si respirava qualcosa di anomalo", la testimonianza di Liuzzi

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“Il sexgate Red Bull con al centro Christian Horner? La vicenda non è una cosa positiva per team e azienda, però un suo addio destabilizzerebbe non poco un team che sta dominando. Per come è finita l’indagine dubito accada questa ipotesi, anche se la guerra interna non finirà per ora. Christian lo conosco da tempo: è una persona metodica, precisa, ha sempre saputo quello che faceva. Lo si capiva sin da subito”.

Commenta così Vitantonio Liuzzi a Fanpage quando parla dello scandalo interno che ha coinvolto il team di Milton Keynes. Ma se il team principal britannico “pagherà per i suoi errori”, il detto dice “squadra che vince non si cambia — ha aggiunto l’ex Red Bull nel 2005 — In una guerra interna e politica come quella in Red Bull, vanno sentite entrambe le parti. Verstappen potrebbe aver avuto interessi diversi da quelli economici, più sentimentali, ma Horner conosce bene tutte le dinamiche della squadra, essendo lì da 19 anni. Cambiare un uomo capace e dell’ambiente, indebolirebbe il team”.

 

 

 

Il d.s. Jonathan Wheatley al posto di Horner non è una soluzione da contemplare per Liuzzi: “Wheatley ha ricoperto diversi ruoli (anche meccanico, capo meccanico, team manager e direttore sportivo, ndr) ed è una persona competente — ha aggiunto — Ha lavorato al fianco di Horner per tanti anni, ma da d.s. a team principal non è un salto di poco conto. Ribadisco la mia speranza affinché Horner non lasci. Se si abbandona una strada vincente per una nuova, è sempre un rischio”. 

 

 

 

E sull’indagine della F1 nei confronti del presidente Fia Mohammed Ben Sulayem, per aver alterato un risultato di gara a Jeddah 2023 e sull’organizzazione dubbia del GP di Las Vegas, "non me la sento di commentare perché c’è un’indagine in corso, purtroppo la F1 è sempre stata fatta di scandali — ha chiuso — La Spy Story Ferrari-McLaren nel 2007, il Crashgate-Renault l’anno dopo e così via. Ricordo nel paddock di Singapore quella volta che vinse Alonso, nell’aria si respirava qualcosa di anomalo e tutti erano straniti da questo fatto. In un mondo come quello della F1, fatto di tanti soldi, c’è sempre qualcuno che prova a fare il furbetto".

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