Stefano Pioli appeso a un filo, tam-tam: quando lo esonerano
Lontano da tutti gli obiettivi di stagione, tranne che per l’Europa League. Stefano Pioli si è arreso alla seconda stella (che finirà molto probabilmente all’Inter) ed è già uscito dalla Coppa Italia, eliminato ai quarti dall’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Le voci di mercato danno Antonio Conte o Thiago Motta al suo posto a fine stagione, secondo il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, Andrea di Caro, solo vincere l’Europa League potrebbe permettere all’allenatore di Parma di salvare la panchina del Milan, prima della scadenza del suo contratto col club rossonero nel 2025. Alzare infatti un trofeo internazionale assente dal 2007 (la vittoria in Champions sul Liverpool ad Atene) permetterebbe infatti al Milan di rendere la stagione positiva, aumentare il suo appeal e accrescere il valore del brand.
"Ecco fino a quando resta": Stefano Pioli, tam-tam e ribaltone al Milan
La Vittoria, l’immagine e il valore del club sono le caratteristiche pretese dal presidente Gerry Cardinale. Va ben avere un gioco offensivo, ma alla fine conta solo la vittoria per attenuare il malcontento dei tifosi. Su Pioli, secondo di Caro, pesa molto anche la stagione perfetta dell’Inter. Anche se, esaminando il suo ciclo quinquennale rossonero, il bilancio complessivo resta in ogni caso positivo: un secondo posto, uno scudetto e una semifinale di Champions non sono risultati da tutti, "ma è indubbio che dopo aver scalato la vetta, nelle ultime due stagioni gli alti e bassi abbiano fatto scendere non solo il Milan, ma anche la considerazione dell’ambiente nei confronti del tecnico — scrive di Caro nel suo editoriale — E sui social l’hashtag #Pioliout è stato trend topic spesso e volentieri. Scelte, discontinuità di rendimento, leggerezza nei momenti cruciali falliti: queste le principali accuse rivolte all’allenatore”.
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Se Pioli dovesse lasciare il Milan a fine stagione “gli sarebbe riconosciuto tutto, con più affetto, nel tempo — ha concluso di Caro sulla Gazzetta — Ma non è ancora detto che la fine sia scritta: dipende dalla squadra e da lui proseguire ancora il matrimonio: basta vincere l’Europa League... Non facile vedendo i potenziali avversari da qui alla finale. E basta evitare sconfitte sanguinose come quella di Monza o partite dominate ma non chiuse come quella contro l’Atalanta”.