Andy Murray e l'arbitro sconcertante: tre "falchi" in un solo game (e ha sempre ragione)
Due Wimbledon, gli US Open, le Finals nel 2016. Andy Murray la sua gloriosa carriera l’ha fatta e nonostante i 36 anni suonati continua a giocare ancora con grande passione. Oggi è al 67esimo posto del ranking Atp e impegnato nel torneo di Dubai, dove mercoledì sarà impegnato negli ottavi di finale. Nella sfida di lunedì ha intanto battuto in rimonta Shapovalov, facendolo però in un modo alquanto curioso: si è infatti ritrovato a chiamare per ben tre volte il “falco” a distanza di pochissimo tempo, in un game, avendo ragione in tutti e tre i casi.
Murray, le prime due chiamate per gli errori dell’arbitro
Sul punteggio di 6-4 per l’avversario, e in avvio di secondo set, Murray ha piazzato un’ottima battuta a uscire dalla destra che ha messo in grande difficoltà Shapovalov. L’arbitro ha chiamato la palla fuori, ma la chiamata dello scozzese si è rivelata determinante, come hanno dimostrato anche i replay. Situazione quasi identica poco dopo. Un’altra battuta di Murray, questa volta al centro, è stata chiamata out. Nuovo ricorso alla tecnologia e nuova correzione, con un'altra linea esterna colpita. In questo caso Murray si è preso il punto perché Shapovalov non sarebbe mai arrivato a prendere la pallina.
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Il terzo errore dell’arbitro
Quindi il tris, chiamato da Murray perché il rovescio di Shapovalov era finito oltre la linea di fondo. Per l’arbitro era in campo ma lo scozzese, facendo ricorso per la terza volta alla tecnologia, ha avuto ragione anche questa volta. E la reazione dello scozzese non è passata inosservata, dato che il numero 67 al mondo ha mostrato tutto il suo disappunto per quanto accaduto, rimanendo più che confuso per le sviste dell’arbitro. Alla fine è riuscito comunque a passare senza troppi problemi agli ottavi, chiudendo il match in 4-6, 7-6(5), 6-3.