Cerca
Logo
Cerca
+

Sinner fa litigare Panatta e Bertolucci: "Posso assicurargli una cosa"

  • a
  • a
  • a

E' un Adriano Panatta scatenato quello che commenta la vittoria di Jannik Sinner su Alex de Minaur e risponde per le rime all'amico Paolo Bertolucci. Il trionfo nella finale dell’Atp 500 di Rotterdam ha regalato all'altoatesino il secondo titolo di stagione in due mesi (dopo il primo successo in uno Slam agli Australian Open) e lo ha lanciato al terzo posto sorpassando il russo Daniil Medvedev, sconfitto in finale proprio a Melbourne. 

"Con questa vittoria è diventato numero tre — le parole di Panatta —. Cosa dire, questo ragazzo ormai sta andando verso una carriera pazzesca, ne vincerà tanti di tornei. Secondo me vincerà anche altri Slam. È molto probabile possa diventare il numero uno, io penso che possa diventarlo anche quest'anno".

 

 

 

E ancora: “Jannik oggi (domenica 18 febbraio, ndr) ha vinto un torneo abbastanza importante — ha aggiunto Panatta nel suo elogio a Sinner — A Rotterdam sono 500 punti, l’ha vinto perché doveva vincerlo perché era il più forte del tabellone. Certe volte sono più difficili da vincere questi tipi di tornei, quando sei il favorito, piuttosto che altri più complicati. Ormai abbiamo detto tutto di Sinner, è diventato un eroe sportivo nazionale, giustamente. Si parla moltissimo di lui ma se lo merita tutto, soprattutto perché è un ragazzo perbene, umile, intelligente e molto molto forte".

 

 

 

Quindi la stilettata a Bertolucci, che aveva sfottuto simpaticamente Adriano per essere stato "sorpassato" da Jannik. "Posso rassicurare Bertolucci che io sto in pace in ogni caso. Ho sempre detto che prima o poi qualcuno doveva superare questo record. Vi dico la verità parlando 30 secondi seriamente. Io vivo nel presente e quel ragazzo che giocava quasi 50 anni fa per me è un amico lontano e che ricordo anche abbastanza poco. Per cui non ho problemi di invidia". La speranza per Panatta "è che Jannik vinca molto più di me e spero che vincano anche altri ragazzi italiani molto più di me perché questo è lo sport e questo deve essere lo spirito — ha concluso l’ex tennista vincitore ai Roland Garros 1976 — L'unica cosa che gli auguro a Jannik Sinner è che quando smetterà di giocare, tra 15-20 anni, abbia acquisito un po' di disincanto. Perché il disincanto aiuta a vivere meglio, perché tutto ciò che sta vivendo in questo momento è una cosa bellissima, una storia stupenda, ma che prima o poi finisce e inizierà la vita vera, di persone normali che hanno fatto sport. Quelli che vivono nei ricordi e nel passato secondo me vivono molto male".

 

Dai blog