Super Inter, poker alla Salernitana e vola a più dieci dalla Juve
È un'Inter magica, insuperabile ed esaltante, da dieci e lode. Come una orchestra che suona senza sbavature, la squadra di Inzaghi si fa sempre più bella di giornata in giornata, strapazza la Salernitana davanti ad oltre 72 mila spettatori per 4-0 dopo un pirotecnico primo tempo e si porta momentaneamente a +10 dalla Juventus allungando la sua fuga per la vittoria, quella che punta dritto alla seconda stella. Troppa la sua qualità e la sua forza contro i campani di Liverani, tramortiti fin dai primi minuti dall'onda d'urto di una squadra che lancia messaggi forti e chiari oltre confine. Il campionato, vera priorità della società visto anche la formazione schierata dal tecnico piacentino che si è limitato ad un mini turn-over contro l'ultima in classifica, appare più che mai blindato per gioco, qualità e tecnica dei suoi interpreti.
Ma il traguardo Champions, sfiorato lo scorso maggio, per come sta giocando è ampiamente alla portata, vista anche il miglioramento rispetto allo stagione passata. E potrà darne una ulteriore dimostrazione martedì prossimo, nella gara di andata degli ottavi contro l'Atletico Madrid di Simeone a San Siro. Per la Salernitana non era certo questa la serata giusta per aspettarsi la scossa emotiva che di solito è dettata da un cambio di allenatore.
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Per non stravolgere anche gli stessi equilibri della squadra Inzaghi si limita ad un paio di modifiche rispetto alla fomrazione titolare cambiando di fatto solo gli esterni di centrocampo, con il solo de vrij a rimpiazzare l'infortunato Acerbi e Dumfries e Carlos Augusto dal 1' lasciando in panchina Dimarco e Darmian. Confermata la coppia d'attacco Thuram-Lautaro. Nella Salernitana il tecnico Liverani, alla sua prima partita sulla panchina dei granata al post di Pippo Inzaghi, si affida a Dia in coppia con Weissman e lancia Manolas dal primo minuto. Basta una manciata di secondi per capire quale sarà l'inclinazione del match. In 6 minuti l'Inter colpisce un palo con Thuram che non sfrutta al meglio un tap-in facile sottoporta e una traversa con Barella che tutto solo davanti a Ochoa colpisce di potenza facendosi deviare leggermente il pallone dal portiere messicano.
Si gioca ad una porta sola, la Salernitana appare spaesata, in balia di un'Inter che sembra un fiume in piena. Ochoa prova a fare il possibile per tamponare le falle, Thuram manca ancora il tocco sottomisura e Lautaro si divora un gol dal limite mancando il pallone su un assist perfetto di Dumfries. C'è il timore che la porta dei campani risulti stregata ma la sensazione dura un attimo. Thuram si fa perdonare al 17' facendosi trovare proto su un assist in accelerazione di Carlos Augusto e due minuti dopo è Lautaro a fare centro sempre su assist dalla sinistra del 25enne brasiliano. Per l'argentino si tratta del 99mo centro in serie A portando a 125 il suo score in partite ufficiali con l'Inter, ottavo di sempre nella storia del club. Il match si chiude qui, non ha poi molto da raccontare se non le scorribande dei nerazzurri che al 40' calano il tris con Dumfries al 40' che spinge in rete una respinta difettosa di Ochoa intervenuto per evitare l'autogl di Pasalidis su cross di Barella.
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Nella ripresa il ritmo dei nerazzurri inevitabilmente cala, pensando anche alla sfida di martedì con l'Atletico Madrid, anche se non mancano le azioni offensive per il poker (soprattutto con Calhanoglu). Dopo un'ora di gioco l'Inter fa rifiatare Thuram e Lautaro, sostituiti da Sanchez e Arnautovic, e Mkhitaryan per Klassen. Spazio anche per Asslani per Calhanoglu. La sfida va avanti con pochi brividi anche perchè la Salernitana, che manifesta evidenti lacune tecniche e tattiche, non ha le forze per poter contrastare una corazzata. San Siro si gode la sua meraviglia nerazzurra, applaude per il debutto del nazionale canadese Buchahan autore di un paio di guizzi e nel finale canta per il gol al 90' di Arnautovic al suo primo centro a san Siro per il poker finale. È un Inter da sogno attaccata ad un presente che vuole dipingere di gloria.