Lewis Hamilton e Leclerc in Ferrari, si rischia l'incidente
Non è tutto rosso quello che luccica nel trasferimento di Lewis Hamilton in Ferrari. A un’analisi ragionata sono tanti gli interrogativi e i “contro” - più che i presunti “pro” dell'inaspettata operazione.
1) Lewis è tuttora legato alla Mercedes per 2 anni con un contratto che sfiora i 40 milioni annui. Per romperlo, dovrà utilizzare un’escape. Costo dell’operazione? Non banale.
2) Una prima guida Maranello ce l’ha già, Leclerc, che ha appena firmato un contratto “a tempo indeterminato”. L’accordo è per essere una 1ª guida, ruolo caro ad Hamilton.
3) Come sarà la convivenza fra il 26enne Predestinato monegasco che di recente ha giurato amore eterno alle Rosse, e il campionissimo 40enne, vincitore di 7 mondiali e 103 Gp? Una lotta fratricida sarebbe delittuosa.
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4) La Ferrari è, da una ventina d’anni, tra le scuderie top che pagano meno i piloti. Nel 2025 ne sborserà 60 per i 2 galli nel pollaio. Un’enormità.
5) Da un paio di stagioni Hamilton non è più l’Hamilton che vinceva tutto. Alla fine del 2021 gli venne sottratto l’ottavo titolo da una decisione assurda del commissari di gara. Accadde nel decisivo Gp di Abu Dhabi e il mondiale andò a Verstappen. Da allora Lewis («Mi ritiro, basta!», minacciò) non sembra essersi ripreso. Tornerà campionissimo a Maranello?
6) Carlos Sainz come si presenterà il 13 febbraio al vernissage della nuova Ferrari SF -24? E come affronterà la stagione attuale? Arrabbiato? Depresso? Oppure se ne fregherà visto che il suo futuro in F1 sarà in Audi?
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7) L’operazione Hamilton sembra anche una scelta di marketing: John Elkann sogna di coinvolgerlo come testimonial della propria maison di moda. Pilota -modello, insomma.
8) L’acquisto portato a termine da John El kann mette in secondo piano l’operato di Fred Vasseur, il team principal scelto a suo tempo per sostituire Binotto ma ora parecchio ridimensionato.
9) Particolare non trascurabile, la Ferrari dovrà avere nel 2025 una macchina vincente: con uno come Hamilton non avrebbe senso offrirgli una Rossa da 3° posto in grado di ottenere una o due vittorie in stagione. E basta.
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10) E allora, perso per perso, milione più milione meno, perché mai non aver puntato sul 25enne SuperMax Verstappen che avrebbe trascinato a Maranello l’ingegner Adrian Newey e quei tecnici Red Bull che sanno bene come si costruiscono le macchine da mondiale? Strategia usata nel 1995 con il giovane Michael Schumacher. Non andò male, allora.