Jannik Sinner, il fratello Mark "chiuso in un container": clamoroso durante la finale
Si chiama Mark, è nato in Russia a Rosto sul Don e nel 1999 è stato adottato dalla famiglia due anni prima che nascesse Jannik Sinner. Proprio Mark, oggi istruttore dei vigili del fuoco a Vilpiano (Bolzano), era impegnato nella gestione delle gare di sci a Cortina, con due discese libere e un Super-G durante la finalissima degli Australian Open contro Daniil Medvedev.
Dato però che il match è finito al quinto set, nella pausa pranzo il fratello di Jannik ha assistito al match direttamente... da un container! Così ha raccontato un suo collega, Andrea Apolonnio, alla Gazzetta dello Sport: "È stata una dura domenica — le sue parole —, a ogni pausa delle sciatrici sbirciavamo il risultato, poi finalmente ci siamo rifugiati in un container per vedere il quinto set”. Proprio Mark, come Jannik “hanno lo stesso carattere — aggiunge Apolonnio —, magari non gli piace apparire, ma è bravissimo in tutto quello che fa, l'anno scorso ha portato qui a Cortina la sua famiglia per coinvolgerli nella nostra attività. Oggi (lunedì, ndr) non c'è, ha avuto un giorno di riposo, aveva troppa pressione addosso”.
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Mark: "Per un po' gli ho tenuto testa..."
Sempre Mark, in una vecchia intervista al quotidiano locale Alto Adige, aveva parlato di “un rapporto con Jannik normale, immagino come quello della maggior parte dei fratelli — le sue parole —. Capitava che litigassimo chiaramente, ma facevamo pace subito. Giocavamo a tennis, ci provavo almeno. Per qualche anno sono riuscito a tenergli testa, poi lui ha spiccato il volo ed era impossibile anche solo scambiarci. In campo, come fuori, lui è sempre stato un ragazzo molto calmo. Come mamma e papà del resto. Sono felice dei risultati che Jannik sta ottenendo, lo seguo tutti i giorni. Ma io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima. La popolarità non ci ha affatto cambiato", concludeva Mark Sinner.
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