Jannik Sinner dopo il trionfo con Rublev: "Quei momenti mi eccitano". E su Djokovic...
E ora sotto con Nole Djokovic. L'azzurro Jannik Sinner batte il russo Andrey Rublev per 3 set a 0 e si qualifica dunque per le semifinali degli Australian Open, dove affronterà il 36enne serbo numero 1 al mondo per quella che molti considerano una finale anticipata del primo Slam della stagione.
Il punteggio della gara con Rublev non deve ingannare, perché il russo è stato spesso sul punto di "riacciuffare" la partita ma Jannik, ancora una volta, ha dato prova di talento infinito e soprattutto straordinaria condizione psicofisica accompagnati da una freddezza da veterano. "E' stato difficile giocare con Rublev, è stata durissima - ammette il 22enne di San Candido, numero 4 al mondo e del seeding -. Potevo perdere sia il primo che il secondo, ha avuto tante palle break e mi sono salvato con il servizio. Ho reagito rapidamente, ho cercato di muoverlo. Ho cercato di cambiare l'altezza delle traiettorie. Ho avuto un po' di aria nello stomaco, magari ho mangiato qualcosa di sbagliato, ma poi è passato e alla fine non avevo problemi. Speriamo che sia tutto ok. Ora proverò a dormire il più possibile".
Dopo il primo set vinto 6-4, è arrivato il successo nel secondo per 7-6, dopo essere stato sotto 5-1 al tiebreak. Infine, il 6-3 al terzo ha chiuso i conti. Per la prima volta Sinner ha giocato di sera. Un vantaggio per la temperatura più dolce, uno svantaggio perché avrà meno ore per recuperare rispetto a Djokovic, che nei quarti si è sbarazzato dell'americano Taylor Fritz in 4 set. "E' un piacere giocare su questo campo, non importa che ora sia - continua l'altoatesino -. Sono felice di essere in semifinale. Il tie-break del 2° set? Non so come ne sono uscito, abbiamo cambiato campo, c'era un pochino di vento, ho vinto un punto e poi i due in risposta. Ed ero 5-4. Quei momenti sono quelli che mi piacciono, i punti in pressione mi eccitano. Sono contento di esserne uscito così. Il processo come persona è importante come quella del giocatore, il mio team è fondamentale sia dentro che fuori dal campo. C'è feeling, quando vinciamo siamo più felici ma stiamo bene insieme sempre. Il lavoro sta pagando".
Con Djokovic è ormai un piccolo classico, dopo gli esaltanti precedenti di dicembre: una vittoria e una sconfitta (in finale) alle Atp Finals di Torino, due vittorie strepitose nel singolo e nel doppio di Italia-Serbia, semifinale di Coppa Davis a Malaga. "L'ho battuto due volte e sono fortunato ad affrontare il n°1 del mondo. Sarà dura, darò il 100% e poi vediamo cosa accadrà", minimizza Sinner con la tranquillità di chi sa che, molto probabilmente, è destinato a vivere questo tipo di partite ancora per molto tempo.