Australian Open, "quote rasoterra": perché Sinner rischia con Baez
C'è "El pollito", il pulcino argentino Sebastian Baez, tra Jannik Sinner e gli ottavi degli Australian Open. Se il 21enne fenomeno di San Candido dovesse avere la meglio nella notte italiana, come suggeriscono i pronostici di esperti e scommettitori, centrerebbe il nuovo record italiano di presenze agli ottavi di un torneo del Grande Slam, l'undicesima. Il record assoluto relativo a tutti i tornei è ancora nelle mani di Nicola Pietrangeli, con il numero 4 del mondo che però, praticamente all'inizio della carriera, sembra poter già mettere la freccia per la gioia (si scherza) del grande vecchio del tennis azzurro, mai troppo gentile con i suoi possibili eredi.
Fin qui a Melbourne Sinner ha dato dimostrazione di ottima forma psicofisica, lasciando poco o nulla agli avversari. L'unico match contro Baez risale all'ottobre del 2023, sedicesimi del Master 1000 a Shanghai.
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L'argentino, il classico "cagnaccio" che compensa limiti fisici evidenti (170 cm contro i 188 dell'altoatesino) con dinamismo e garra sudamericana, era partito bene vincendo il primo set 6-3 per poi cedere 6-3 6-2. Sui 5 set, la maggiore qualità di Sinner dovrebbe far pendere la bilancia dalla parte dell'azzurro (che in carriera vanta 10 titoli contro i 4 del rivale e un record assoluto di 192 vittorie e 74 sconfitte contro il 62-61 del rivale, per non parlare dei 17 milioni di premi vinti contro i "soli" 2,6 dell'argentino), e non a caso i bookmaker assegnano quote "rasoterra" per la sua vittoria: il 3-0 tondo è dato a 1,40, il 3-1 al 4,25. Il successo "secco" addirittura a 1,02, mentre le varie agenzie di scommesse assegnano alla vittoria di Baez quote che vanno da 13 a 16.
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Attenzione, però: Sebastian è la grande speranza del tennis argentino, l'erede di un talento sul viale del tramonto come il 31enne Diego Schwartzman, pure lui "tascabile" (sempre 170 centimetri, El peque, che ha raggiunto il numero 8 della classifica Atp nel 2020). Baez è numero 29 (ma aveva iniziato l'anno al 26), e soprattutto è stato il numero 1 al mondo tra gli juniores, quando aveva raggiunto la finale degli Open di Francia nel 2018.