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Casey Stoner, clamorosa bordata alla Ducati: "Non hanno onore"

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“Durante la mia carriera, la gente ha fatto fatica a capirmi e io faticavo ad accettare la fama. Sono una persona tranquilla e non ho mai voluto essere famoso. Prima di tutto sono un pilota, non mi aspettavo le attenzioni della gente. Questa pressione mi ha tolto energie, ci ho messo un po’ ad abituarmi. Ora però la gente si è resa conto del fatto che io sono sempre stato onesto e diretto. All’epoca questa cosa non piaceva”. Commenta così Casey Stoner in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. L’australiano ha parlato con la classica schiettezza di sempre, criticando anche il team di Borgo Panigale per come vince.

Stoner: “Non mi piace come vince la Ducati”

Proprio alla Ducati va la critica più dura, su come gestisce squadre e piloti nel campionato. Avere otto moto in pista è diventato un punto di forza e di enorme vantaggio per la Rossa, ma l’australiano non la vede così: “Non sono molto contento di questo fatto — le sue parole alla Rosea — Così, di fatto, possono controllare ogni squadra e pretendere da loro risultati che non sono corretti. È giusto eseguire gli ordini di squadra ma non dovrebbero esserci ordini dal costruttore. Ho perso molto rispetto nei loro confronti dopo che sono arrivati a questo livello. Se devono vincere a tutti i costi per me non hanno onore. Inoltre, so per certo che Pecco non avrebbe voluto vincere così. Loro vogliono vincere a tutti i costi e per me non è una cosa che fa onore”.

 

 

 

Stoner: “Stagione 2023 bella, chi vuole intrattenimento vada al cinema”

Per Stoner, la stagione scorsa “è stata bella — dice — Osservare l'eccellenza è quello che preferisco. Bisognerebbe essere contenti quando si assiste all’ascesa di talenti generazionali. Se Dani (Pedrosa, ndr), Jorge (Lorenzo) e Valentino mi hanno battuto all’epoca è perché non potevo dare meglio di quello che hanno dato loro”. E se la gente vuole intrattenimento “andate al cinema — conclude Stoner — Otterrete intrattenimento solo quando la competizione è reale, non quando i piloti vengono penalizzati o limitati in qualche modo”. L’attacco è alla Fim per i limiti regolamentari che impongono una certa rigidità e mettono paletti pesanti.o per certo che Pecco non avrebbe voluto vincere così. Loro vogliono vincere a tutti i costi e per me non è una cosa che fa onore”.

 

 

 

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